Leu contro il dirigente scolastico che parlò di un 25 aprile di pacificazione: va punito
Continua a far discutere, nelle Marche, l’iniziativa di Marco Ugo Filisetti, dirigente scolastico regionale che ha mandato una lettera agli studenti, in occasione del 25 aprile. Filisetti era già finito nel mirino della sinistra per una lettera agli studenti sul 4 novembre. La missiva inviata per il 25 aprile contiene un invito ai giovani a superare lo spirito di fazione e a recuperare il senso di comunità.
Cosa scrive Filisetti nella lettera sul 25 aprile
Ecco cosa scrive Filisetti nella lettera incriminata: “Il 25 aprile del 1945 è la data scelta per festeggiare la fine della seconda guerra mondiale in Italia, con la vittoria delle Nazioni alleate (principalmente Stati Uniti d’America, Unione Sovietica, Impero Britannico, Francia) con l’apporto del Comitato di Liberazione Italiano e del Corpo Italiano di Liberazione, sulla Germania nazista e sulla Repubblica Sociale Italiana, formalizzata con la resa delle truppe tedesche a Medesano (Parma) il 29 aprile e degli ultimi reparti della RSI il 3 maggio a Rovereto. La seconda guerra mondiale causò tra gli Italiani oltre 300.000 Caduti militari e 150.000 civili: a tutti Loro, unitamente ai Caduti di tutte le altre Nazioni va il nostro commosso e reverente ricordo, senza distinzione di parte“.
25 aprile, “Ci sia il superamento delle antitesi”
“Quell’immane conflitto – prosegue la lettera – ha visto un’Italia scissa e martoriata, un’ Italia che si è fronteggiata per le rispettive ragioni, per i rispettivi sogni di cui era carica: uno scontro marcato dal ferro e dal sangue che ha diviso, frantumato. Ma dopo quella grande catastrofe ci sia ora il superamento delle antitesi disperate , delle demonizzazioni reciproche, il riconoscimento per tutti nella propria storia, per ricostruire giorno per giorno questa Italia, per proiettare nel mondo un’Italia unita forte, libera, con un suo destino, che possa fronteggiare col lavoro la competizione mondiale. Questa è la missione forte affidata a voi nuove generazioni: non la fazione, non la setta, non i rancori, non gli odi dietro i quali i popoli si sfaldano, ma costruire la Comunità, per l’Italia di questo nuovo millennio“.
“Rimanete uniti pur nelle diverse idee”
E quindi – conclude – “rimanete sempre uniti, pur nelle diverse idee, siate amicizia, strumento di una amicizia per cambiare la società e siate coraggiosi come solo la gioventù sa esserlo. I nostri padri e nonni con il “25 aprile” ci hanno dato una nuova Costituzione con progetti ideali, lucidi, ispirati ad un alto senso di giustizia, ma questa Costituzione resterà opera vana se tutti insieme, comunque la si pensi, non riusciremo a dare un’anima, non riusciremo a dare una passione alla nostra Comunità nazionale, perché i progetti si realizzano se diventano passione, se diventano fede, se diventano destino”.
L’interrogazione di Fornaro (Leu) contro Filisetti
Parole “gravi” secondo il deputato di LeU Federico Fornaro, il quale accusa Filisetti di non avere il coraggio di distinguere tra nazisti e partigiani. E chiede al ministro dell’Istruzione “quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di stigmatizzare il comportamento del direttore generale dell’ufficio scolastico regionale per le Marche e quali iniziative di competenza intenda adottare nei suoi confronti, affinché sia chiaro che il Ministero dell’istruzione e la scuola italiana non si riconoscono nelle sue parole”.
Filisetti si difende citando Violante
Filisetti si difende citando a sua volta le parole di Luciano Violante che invitò – da presidente della Camera – a comprendere anche le ragioni dei vinti. Solo così – è il suo ragionamento – si potrà arrivare a considerare la Liberazione un valore di tutti. La sua lettera è stata infine difesa dal capogruppo di FdI in consiglio regionale Carlo Ciccioli secondo il quale Filisetti non fa uso della retorica politciamente corretta e per questo viene additato come nemico assoluto.