L’Espresso fa il tifo per la scomparsa della donna e glorifica il maschio col pancione

15 Mag 2021 8:54 - di Annalisa Terranova
L'Espresso

La copertina dell’Espresso con il mammo era destinata a fare rumore e lo ha fatto. Impossibile non fare il paragone con un’altra copertina “storica”, quella della donna incinta crocifissa. Era il 1975. L’Espresso tifava per l’aborto, ma almeno pensava alle donne. 

L’Espresso plaude alla scomparsa della donna

Ora plaude alla scomparsa della donna e glorifica la maternità frutto della chirurgia e della manipolazione umana. Una donna che si è fatta uomo e si è fatta togliere i seni (le cicatrici che deturpano quel corpo contraffatto sono evidenti nel disegno) ma che ha conservato l’utero per fare un figlio. E’ la fine del “potere femminile” di cui scriveva Bachofen. Un’energia generativa e creatrice che metteva paura all’altro sesso e su cui era fondato il rispetto per la donna. Un’idea capace di ribaltare la fredda definizione aristotelica della femmina come “materia”.

Anche il ddl Zan mira a questo scopo

Poi si disse, giustamente, che la donna non poteva essere solo madre. Che era persona. Libera di imitare i maschi e di porre freni alla procreazione. Un cammino di emancipazione che ci porta all’oggi, in cui le donne sono considerate minoranza da tutelare al pari degli appartenenti alla galassia Lgbt. Le femministe sono perplesse di questa impostazione epistemologica del ddl Zan, e hanno ragione. Tutte le donne dovrebbero esserlo anziché scrivere fesserie sul palmo della mano.

Erica Jong: spero che il femminismo diventi superfluo

Proprio oggi, intervistata dal Messaggero, Erica Jong afferma che la sua speranza è che il femminismo finisca, che diventi superfluo. Può essere che accada, ma che accada perché non ci saranno più donne da difendere ma esseri umani indifferenziati. Il sesso sarà soppiantato dall’identità di genere. La macchina oppressiva della cancel culture si muove in questa direzione a pieno ritmo. Negli Usa l’amministrazione Biden appena insediata ha provveduto d’imperio a sostituire la parola “sesso” con “identità di genere” in tutti gli atti e i documenti amministrativi. 

Il potere transessuale: violentare il corpo femminile

La femminista lesbica americana Janice G. Raymond nel 1979 nel suo libro The Transsexual Empire scrisse che i transessuali violentano il corpo delle donne rendendo la forma femminile a un artefatto attraverso ormoni e chirurgia. E’ proprio ciò che celebra la copertina dell’Espresso, parlando di diversità come ricchezza. Ma è proprio la diversità femminile ad annullarsi in questo orizzonte in cui prevale l’identità di genere medicalizzata. 

Roccella: l’Espresso ci dice che le mamme non servono più

Commentando la copertina dell’Espresso Eugenia Roccella scrive: “Sempre di più si scinde la procreazione dalla persona, dalla relazione, dalla complessa integrazione tra elementi psichici, corporei, simbolici e culturali che la maternità comporta. Quel disegno dice prima di tutto che chiunque può essere madre, che per essere tale basta un utero, cioè un organo, non un corpo, non una persona. Del resto chiunque può dichiararsi donna (è questo lo scopo della legge Zan e dell’ideologia gender), e chiunque, maschio, femmina o single, può avere un figlio, nel proprio grembo o con altre modalità. Le mamme non servono più“.

Draghi e papa Francesco: si torni a fare figli

E non è casuale, allora, che la copertina esca proprio nel giorno in cui presidente del Consiglio e Pontefice si uniscono nel dire che occorre fare figli per evitare che l’Italia sparisca. Ma no, non è più questo l’obiettivo delle persone: l’etica della famiglia è stata cancellata. L’essere umano indifferenziato non mira a prolungarsi nelle generazioni a venire. Vuole solo essere felice. La famiglia fiorisce dove c’è amore e non dove ci sono figli. Se proprio si vogliono figli si possono comprare come un giocattolo. Scegliendo colore di occhi e capelli. Abbandonandoli se non nascono perfetti da una madre surrogata.

La distruzione dell’etica della famiglia

E il massimo dell’altruismo per una donna non è farsi una famiglia, non è dedicarsi a un altro essere umano, ma fare la gestante per altri. La religione Netflix ce lo insegna. La religione di papa Francesco è roba per bigotti. Peccato, perché c’è una madre al centro del suo mistero, Maria di Nazareth.

 

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