La perla del cazzaro Scanzi: a destra non esiste uno straccio di intellettuale da 300 anni…

6 Mag 2021 9:05 - di Adele Sirocchi
Scanzi

E’ quasi offensivo, per chiunque si occupi di cultura, intavolare un dibattito su questo argomento con Andrea Scanzi. Ex “furbetto dei vaccini” resuscitato in tv grazie a “mamma Lilli Gruber”. E da lì, dal salotto gruberiano su La7, Scanzi ha ripreso a inanellare le sue perle di saggezza. Ecco quella di cui ci occuperemo: «Prima hai detto – ha risposto Scanzi a Francesco Borgonovo – manca sempre un cantante di destra in questi contesti del primo maggio. Ti do una notizia, non ci sono! Il vostro grande problema sul politically correct e sulla cultura è che vi sentite inferiori perché non avete uno straccio di intellettuale da 300 anni. Siete costretti a brandire Sgarbi, Vittorio Feltri e Povia. Siete messi male».

L’elenco di Raboni del 2002 sulla cultura di destra

Troppo facile, a questo punto, riprendere il famoso elenco stilato dal poeta Giovanni Raboni nel 2002 sul Corriere della sera per dimostrare che tutta la grande cultura del Novecento non appartiene alla sinistra. Lo fa Il Giornale replicando a Scanzi: «Nel mondo: Barrès, Benn, Bloy, Borges, Céline, Cioran, Claudel, Drieu La Rochelle, T. S. Eliot, E. M. Forster, Hamsun, Hesse, Ionesco, Jouhandeau, Jünger, Thomas Mann, Mauriac, Maurras, Montherlant, Nabokov, Pound, W. B. Yeats. In Italia: Croce, D’Annunzio, Carlo Emilio Gadda, Landolfi, Marinetti, Montale, Palazzeschi, Papini, Pirandello, Prezzolini, Tomasi di Lampedusa. Transfughi. A parte, dai nomi sopra indicati, vanno ricordati i transfughi dalla sinistra: Auden, Gide, Hemingway, Koestler, Malraux, Orwell. E in Italia: Silone, Vittorini. Perseguitati: sono i grandi perseguitati da Stalin, impossibile dire quali sarebbero state le loro convinzioni e vicende politiche se il destino li avesse fatti vivere altrove: Babel’, Brodskij, Bulgakov, Cvetaeva, Mandel’stam, Pasternak, Solzenicyn».

Il Giornale replica con una unga lista di intellettuali e scrittori

E Alessandro Gnocchi sempre sul Giornale ricorda anche, “tra gli italiani, Berto, Bettiza, Buscaroli, Cattabiani, De Felice, Delfini, Del Noce, Isotta, Longanesi, Malaparte, Matteucci, Piovene, Ricossa, Romeo, Ungaretti. E gli stranieri? Sono tantissimi. Chateaubriand, De Maistre, Donoso Cortés, Finkielkraut, Friedman, Heidegger, Houellebecq, Hayek, Hoppe, Mises, Douglas Murray, Philippe Muray, Popper, Rand, Rothbard, Salamov, Scruton, Vogelin“.

La lezione di Renato Farina a Scanzi

Insomma nomi che parlano da soli. Con in più una battuta, con la quale Renato Farina demolisce lo Scanzi pensiero definitivamente:  “L’uomo – scrive farina su Libero – non sa neppure che il termine «cazzaro» fu meravigliosamente introdotto nella cultura italiana dal popolo romano anticomunista”.

Farina ricorda poi quando Carlo Tullio Argan era nel 1984 sindaco comunista di Roma e avvenne la celebre goliardata delle teste di Modigliani. Argan “era il più celebrato storico dell’arte marxista del secolo, caposcuola dominatore delle università. A quel tempo alcuni studenti di Livorno organizzarono una memorabile burla culturale (di destra). Buttarono nel Fosso Mediceo, dopo averle modellate con il Black & Decker, sculture riproducenti i lunghi colli di Amedeo Modigliani. Furono ripescati. Argan si pronunciò: «Le teste sono certamente del Maestro!». Quando la beffa fu rivelata apparve una gigantesca scritta sui muri di Roma: «ARGAN CAZZARO». La cultura di destra è questa roba qui, sul versante popolare. E Scanzi dovrebbe versarle un obolo, ma che ne sa?”.

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