«La marcia di Giorgia»: il successo della Meloni viene da lontano. Lo dice persino “Repubblica”

18 Mag 2021 9:22 - di Michele Pezza
Meloni

“La marcia di Giorgia“. Non è certo da Repubblica che la destra può attendersi riferimenti meno evocativi (“marcia“, appunto, o “manipolo“) quanto non del tutto abusivi (“camerati“). Ma serietà impone di riferire che l’articolo di Emanuele Lauria si discosta molto dal genere pulp fiction solitamente usato per confezionare servizi sul “nemico“. Tutt’altro. Il successo personale e politico di Giorgia Meloni è considerato con curiosità mista a rispetto, così come l’escalation di Fratelli d’Italia nei sondaggi, l’ultimo dei quali (Swg) lo vede addirittura al secondo posto ad un’incollatura dalla Lega. Una lunga ascesa puntellata di momenti difficili, quando non addirittura decisivi ai fini della sopravvivenza stessa di FdI.

«La Meloni punta alla premiership»

Solo due anni fa, ad esempio, non era affatto scontato che il partito della Meloni riuscisse a superare l’asticella del quattro per cento per accedere all’Europarlamento di Strasburgo. Oggi ha sfondato di mezzo punto il muro del 19. Una percentuale che pone oggettivamente la sua leader tra i papabili per Palazzo Chigi. D’altronde, è lei stessa a non farne mistero. «Sono pronta a governare», ha detto due giorni fa nell’ospitata da Lucia Annunziata. Un successo che, oltre alla personalità della Meloni, Repubblica spiega con la compattezza del nucleo dirigente (la cosiddetta “generazione Atreju“) e il progressivo avvicinamento al mondo produttivo, favorito anche dalla presenza del co-fondatore Guido Crosetto.

La “profezia” di Crosetto

Lo stesso che in tempi insospettabili vaticinò la crescita, oggi inarrestabile, di FdI. Proprio su questo segmento elettorale – Confcommercio, Confartigianato, Confagricoltura -, scrive Lauria, la Meloni insidia il primato di Salvini al Nord e gli contende la leadership del centrodestra. I due oggi sono divisi dal sostegno a Draghi. La scelta di restare all’opposizione si è rivelata la molla che ha fatto scattare il gran balzo di Fratelli d’Italia. Una scelta di coerenza che sta pagando. Il difficile, tuttavia, arriva ora. La sinistra ricorrerà a tutto pur di sabotare l’avversario e prima delle elezioni politiche ci saranno quelle del Quirinale. Sarà quello il vero esame di maturità del nuovo centrodestra.

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