“Draghi ci ha preso in giro ancora una volta”: sport in ginocchio, lo sfogo di Barbaro

18 Mag 2021 20:11 - di Angelica Orlandi
Sport Draghi

Draghi ha deluso. “Lo sport ha subito l’enneisma presa in giro. Cosi come era successo nei precedenti provvedimenti: con ripartenze a singhiozzo e con le possibilità di tornare a regime nettamente inferiori rispetto alle esigenze del mondo dello sport. E con ulteriori criticità. Basti pensare alla piscine al chiuso, la cui riapertura è stata posticipata al primo luglio e che segna un ulteriore ed inequivocabile passo indietro”.  Sfogo più che comprensibile quello di  Claudio Barbaro, senatore di Fdi e presidente di Asi (Associazioni Sportive e Sociali Italiane), dopo il nuovo Dl riaperture approvato lunedì.

Sport, Barbaro: incomprensibile “ostilità” del governo Draghi

“Qualcosa non quadra – spiega Barbaro all’Adnkronos  -. Manca una cabina di regia che dia risposte a 360 gradi all’insofferenza  che riguarda il mondo dello sport. Un mondo che non trova sbocchi positivi. Per non parlare dei ristori, nettamente inferiori rispetto ai danni subiti. Altro che ripartenza, il quadro è totalmente negativo, se non addirittura drammatico”. Incomprensibile l’atteggiamento di “ostilità” verso lo sport messo in campo dal governo Draghi e dalla cabina di regia. “Non c’è poi alcuna evidenza scientifica rispetto agli studi del Cts di una presunta e paventata pericolosità del mondo dello sport”, sostiene Barbaro. “Anzi, secondo recenti ricerche, per quanto riguarda le piscine, il cloro inattiverebbe il Coronavirus in soli 30 secondi. In tutto questo – prosegue il presidente di Asi – ci domandiamo il perché di questo silenzio assordante da parte delle istituzioni sportive che non stanno andando in soccorso alle esigenze del mondo sportivo”.

FdI si è battuta in ogni modo per lo sport: ma il 50% delle strutture non riaprirà

Fdi si è battuto in tutte le direzioni per favorire riaperture. Il partito di Giorgia Meloni si è speso per favorire la riapertura di ogni attività. E’ rimasta vicino alle  alle esigenze dei lavoratori sportivi, li ha ascoltati. “Ma il  50% centri sportivi non riaprirà”, stima Barbaro. Asi, durante la pandemia, è stato l’Ente di promozione sportiva tra i più attivi nel cercare di dare segnali per sensibilizzare le Istituzioni. Manifestazioni di protesta, iniziative, webinar con personalità prestigiose.  Niente da fare. “Non ci perdiamo d’animo – dice ancora Barbaro – continueremo a combattere. Anche se a volte ci sentiamo in imbarazzo nei confronti dei nostri associati, perché non riusciamo a dar loro risposte. Non siamo certo noi i responsabili di questa passività del governo.  Ma in qualche modo siamo parte in causa e ci sentiamo impotenti rispetto alle necessità di andare a incidere in senso positivo”. Ora sarà importante “capire quali misure si adotteranno cinclude-  non solo per far riaprire a maggio il maggior numero di attività possibili. Ma soprattutto come impedire tutte queste chiusure”.

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