Covid, 44 morti. Mai così pochi da sette mesi. I virologi: l’ipotesi “fuga dal laboratorio” è credibile

30 Mag 2021 17:52 - di Redazione

Nelle ultime 24 ore in Italia ci sono stati 2949 nuovi casi e 44 vittime da coronavirus. Erano 7 mesi e mezzo, dal 15 ottobre dello scorso anno, che non si contava un numero così contenuto di decessi.

Tasso di positività all’1,7

Calano anche le terapie intensive e i ricoveri ordinari. In tutto ci sono 1.061 persone in rianimazione (34 meno di ieri) mentre nei reparti ordinari sono ricoverati con sintomi in 6.591 (209 in meno nelle ultime 24 ore). I tamponi processati sono stati 164.495. E il tasso di positività è dunque all’1,7%. 

Covid, l’ipotesi della fuga dal laboratorio

Anche in Italia prosegue il dibattito sull’origine del virus dopo che dagli Usa è arrivato l’input per nuove rigorose indagini a partire dal laboratorio di Wuhan. “Forse la verità sull’origine del Covid19 non la sapremo mai senza la collaborazione dei cinesi – osserva il presidente dell’Aifa Giorgio Palù ospite di Lucia Annunziata – Tutte le ipotesi restano sul tappeto”.

Palù: ci sono dettagli che avvalorano questa tesi

Ma aggiunge che “ci sono dettagli che ci lasciano sospettosi: uno, che non si sia trovato un ospite intermedio; due, che nel mercato del pesce non si sia trovata traccia di un ospite intermedio; tre, alcune differenze strutturali. Nella proteina S Spike c’è una struttura di amminoacidi che non hanno tutti gli altri coronavirus. Tutto è possibile, solo i cinesi potranno dirci la verità”.

Silvestri: c’è una zona della proteina Spike che è difficile da spiegare

L’ipotesi che il virus del Covid-19 sia ‘scappato’ dal laboratorio di virologia di Wuhan è “assolutamente credibile” ed “è importante cercare di acquisire quanti più dati possibili e capire cosa è successo”. Lo afferma l’immunologo e virologo Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, durante la trasmissione ‘Mezz’ora in più’, argomentando la sua tesi. “Non ci sono – spiega – evidenze oggettive né che il virus sia arrivato naturalmente né abbiamo evidenze che sia stata una ‘perdita’ dal laboratorio di Wuhan”. Tuttavia, “se si fa un’analisi serrata della sequenza del virus, c’è una zona di dodici nucleotidi della proteina spike che è particolarmente strana da spiegare con un semplice passaggio da un virus all’altro“.

E’ importante capire cosa è successo

Insomma, argomenta, “tutti hanno trovato questa sequenza di proteine che è strana da considerare attraverso una ricombinazione naturale e noi sappiamo che a Wuhan si stavano elaborando da anni varianti virali artificiali che avevano un’aumentata capacità di infettare gli umani”. Questo, aggiunge, “non vuol dire che ciò è successo, però è una spiegazione che non è totalmente peregrina, bisogna tenere in mente che l’insorgenza della pandemia è avvenuta a 2,3 km di distanza dall’istituto di virologia di Wuhan. Senza fare teorie cospiratorie è importante cercare di acquisire quanti più dati possibili e capire cosa è successo”. Tra l’altro, dice, “esistono dei registri sulle sperimentazioni nei laboratori di virologia e si può risalire agli esperimenti e alle sequenze generate in un determinato periodo”.

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