Cecchi Paone: “Va perseguito chi dice che l’unica famiglia è tra uomo e donna”. Meloni: “Ecco il loro scopo”

8 Mag 2021 8:53 - di Gabriele Alberti
Cecchi Paone

Insomma, la prova provata che il ddl Zan sia un testo liberticida arriva da Alessandro Cecchi Paone. Che, intervistato da la Zanzara ha praticamente legittimato la censura per chi osi esprimere delle idee diverse da quelle esposte nella legge. E anche qualcosa di più della censura. Per il conduttore e divulgatore dire che l’unica famiglia è quella tra un uomo e una donna rappresenta un incitamento all’odio. Perché? Chiede il conduttore. “Perché crea infelicità negli esseri umani. Quindi per me sei perseguibile”, risponde Cecchi Paone. Giorgia Meloni posta l’opinione espressa dal giornalista e scrittore, evidenziando quel che il Ddl Zan racchiude (e nasconde): “Ecco qual è il loro unico scopo: limitare la libertà di espressione“. Perseguire chi esprime idee non conformi al pensiero unico sarà possibile. Dunque, dai suoi profili social Cecchi Paone conclude, rivolgendosi direttamente alla leader di FdI: “Ecco il motivo per cui serve la legge Zan. Subito“.

Il web contro Cecchi Paone: “Il ddl Zan è discriminatorio e razzista”

In un altro post scrive: “Cara Giorgia… Difendere la libertà in amore e nei sentimenti come ho sempre fatto è il contrario esatto dell’istigazione all’odio. Lo è invece il giudizio moralistico e discriminatorio che da sempre vi guida contro: divorzio, aborto, fecondazione assistita e testamento biologico. La vostra avversione verso la bellezza delle diversità rende ancora più urgente l’approvazione della Legge Zan”. La risposta dagli utenti Fb è immediata. Caro Alessandro, stai rigirando la frittata. “Non difenda una partita persa, il suo ddl Zan é chiaramente discriminatorio e razzista. Mi sorprende di uno che si dichiara Massone avanzi tesi contrarie ai principi della libera muratoria: si dia una rimescolata e non imponga il suo pensiero unico a chi legittimamente la pensa in modo diverso”.

“Caro Cecchi Paone: un tempo si chiamava dittatura…”

Che il ddl Zan sia un “varco” verso la dittatura del pensiero unico sono in molti a pensarlo. Cecchi Paone ha molti estimatori, eppure sul tema i suoi followers non lo seguono: “Quindi é a questo che in realtà servirà la legge Zan? Ad impedire o assicurarsi che chi non la pensa come lei non possa più esprimere la sua opinione? Perché, se secondo lei ( o chi di turno) é offensiva o discriminatoria, pur non essendolo, quella persona potrà essere perseguita penalmente? Eppure ricordavo che si chiamasse in un altro modo questo tipo di legge ah sì! Dittatura…”.

Contro il monologo di Pio e Amedeo

Del resto il botta e risposta con il conduttore Cruciani è chiaro: «Secondo te uno che dice: “Due gay non fanno una famiglia”. Oppure “Sono contro natura?”, è un’incitazione all’odio?», gli chiede poi Cruciani. Scontata la risposta di Cecchi Paone: «Sì, perché crei infelicità negli esseri umani, inciti all’odio. Se tu dici che i froci non possono unirsi in matrimonio per me sei perseguibile. Pio e Amedeo continueranno a usare quelle parole e io gli ricorderò che la storia di queste parole non è edificante». Insomma, precisare ancora che il ddl Zan sia nella sua filosofia di fondo  una legge bavaglio ormai è quasi esercizio retorico. Solo chi non vuole vedere o leggere non si accorge di un’evidenza piuttosto limpida. Qualcuno, a discrezione sarà poi indicare cosa risulta offensivo e cosa no.

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