Travaglio, altro fango quotidiano: la vignetta sul Fatto insulta Figliuolo ritratto come un ubriacone

2 Apr 2021 15:28 - di Chiara Volpi
Travaglio vignetta su Figliuolo

Altro fango da Travaglio: vergognosa vignetta sul Fatto contro Figliuolo ritratto come un ubriacone scimmiottato rievocando una scena di Blade Runner. Non c’è proprio niente da fare: Marco Travaglio non si rassegna all’addio di Conte. E pur di rinverdire gli antichi (ne)fasti dei governi dell’ex premier spara bordate di fango contro chiunque sia andato a sostituire lui o i suoi uomini al comando. E così, un giorno spara a zero su Renzi, promotore numero uno della defenestrazione dell’avvocato del popolo. Un altro se la prende con Draghi, a cui Conte è stato costretto a cedere la campanella e la poltrona. Senza per questo trascurare i nemici di sempre: Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, vittime privilegiate delle sue ossessioni giornalistiche.

Travaglio sparge fango: vergognosa vignetta sul Fatto contro Figliuolo

Nell’occasione di oggi, però, Travaglio deve spostare al centro del suo mirino chi è andato a rimpiazzare gli uomini promossi da Conte nella stanza dei bottoni. E come fare allora ad abbandonarsi a nostalgie governative del passato se non attaccando chi è subentrato al loro posto? Semplice: per rivendicare operato e operazioni, per esempio, del super-commissario nella bufera, Domenico Arcuri, Travaglio spara mitragliate di veleno contro il suo successore: Paolo Figliuolo. E poco conta, per il direttore del Fatto Quotidiano, che operatore e operato di Arcuri siano finiti nella bufera di inchieste e controlli. Polemiche e recriminazioni. Così come per sparare fango sui malcapitati di turno, non occorre più nemmeno la penna velenosa del direttore in persona. In quest’ultima occasione, infatti, il giornalista sguinzaglia il suo vignettista: basta la sua matita a delegittimare e insultare.

Disegno e didascalia ritraggono il commissario straordinario come un “ubriacone”

Eccolo, allora, l’assalto frontale: un disegno (clicca qui per vedere la vignetta) in prima pagina che, scimmiottando il capolavoro di Ridley Scott, Blade Runner (una licenza spoetizzante dichiarata nel titolo in calce al vignetta con la scritta “Blade Runner alpino”), ritrae di profilo il generale che, sguardo all’orizzonte e postura volitiva, declama: «Vedo milioni di vaccini balenare alle porte di Milano e virus in fiamme ai bastioni di Roma…». Una voce fuori campo risponde sgraziatamente: «Un altro grappino»? Il colpo basso è assestato. E ben sotto la cintura. In un corpo a corpo quotidiano in cui, al tappeto, finiscono sempre e comunque satira e buon gusto. Sacrificati sull’altare dell’astio in nome di una fede cieca a Conte e i suoi, celebrata e difesa a colpi di bastonate inferte con un primo, lucido criterio su tutti: spargere fango e dare guazza all’odio politico…

 

 

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