Sgarbi fa a pezzi 5S: «È gente che non pensa e che crea ministeri fasulli con nomi improbabili»

8 Apr 2021 17:54 - di Fortunata Cerri
Sgarbi

Vittorio Sgarbi fa a pezzi i nuovi ministeri voluti dal M5S. Transizione ecologica e Mobilità sostenibile sono vuote denominazioni, inventate da gente che non pensa, per coprire la propria inettitudine. Nel suo intervento in aula a Montecitorio, dove si vota il decreto che riordina le attribuzioni dei ministeri, Vittorio Sgarbi distrugge i due dicasteri voluti dai cinquestelle. «Oggi – ha premesso il critico d’arte – nasce un ministero fasullo, con denominazione improbabile: ministero della Mobilità Sostenibile. Se esiste ancora la lingua italiana nell’anno di Dante, allora spiegatemi che cosa vuol dire Mobilità sostenibile? È un sintagma inventato da un mondo di persone che non pensano e che si copre dietro le parole». A febbraio il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti è diventato “Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili”. Oggi il decreto è arrivato a Montecitorio.

Sgarbi: «Che cos’è la Transizione ecologica?»

«Non parliamo poi del ministero dell’Ambiente, della tutela del territorio e del mare – ha continuato Sgarbi – una denominazione che aveva un suo significato concettuale. Ma non andava bene e allora dopo vari governi nei quali sono stati presenti i grillini, l’Ambiente diventa ministero della Transizione ecologica. Improvvisamente abbiamo bisogno di Transizione ecologia e non più di Ambiente. Cosa è la Transizione ecologica? È un cambiamento di sesso a cui viene sottoposta l’ecologia? No è semplicemente una parola insensata, inventata da menti deboli prive di pensiero».

«Il paesaggio italico stuprato da pale eoliche»

Sgarbi poi osserva: «Non c’è bisogno di cambiare le parole se poi l’azione politica non è giusta. Io penso ad esempio alla difesa del paesaggio italico stuprato da pale eoliche, pannelli fotovoltaici e macchine ferme nel nome dell’energia green. Questi sono i crimini, questa è la mafia di Stato di un governo che con le parole cerca di coprire il senso della propria inettitudine. Questo decreto piace solo ai gonzi, ai falsari e ai bugiardi».

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