Ramelli, Sala senza fascia tricolore alla commemorazione. Si vergogna dell’omaggio?

30 Apr 2021 10:58 - di Redazione
Sala Ramelli

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha partecipato ieri alla commemorazione di Sergio Ramelli. Ma non indossava la fascia tricolore. Un passo ulteriore sulla via della pacificazione, scrive Libero, avrebbe potuto farlo davanti alla targa posta sul luogo in cui Ramelli fu brutalmente aggredito da un gruppo di Avanguardia operaia il 13 marzo 1975 per poi morire il 29 aprile di quell’anno. Poteva farlo se “si fosse presentato con la fascia tricolore addosso”. Non come semplice cittadino, ma come sindaco, rappresentante di tutti i milanesi.

“Invece – continua Libero – come già era accaduto nel 2019, Sala si è presentato ma senza alcun simbolo della carica pubblica che ricopre. Il perché della scelta resta incomprensibile: Sala è, come lo fu uno dei suoi predecessori, Gabriele Albertini, un sindaco arrivato dalla società civile. Un manager, senza connotazioni politiche né un attivismo politico di qualsiasi genere in curriculum. È arrivato a fare il sindaco di una maggioranza di centrosinistra dopo aver fatto il capo di Expo scelto da Letizia Moratti, che era stata sindaca di una amministrazione di centrodestra. E l’omicidio di Ramelli è un crimine orrendo, un atto di terrorismo compiuto negli anni del terrorismo. E lo stesso Sala aveva appena commentato gli arresti degli ex brigatisti in Francia dicendo che «la giustizia deve fare il suo corso» e che «è stato ristabilito lo stato di diritto»”.

Secondo Riccardo De Corato, esponente di Fratelli d’Italia, ex vicensindaco di Milano, oggi assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, «la scelta da parte di Sala di non indossare la fascia ha sicuramente un valore politico. Non si spiega, altrimenti, perché in tutte le altre celebrazioni la indossi, al contrario di oggi. Ma è un’offesa a Sergio e alle altre vittime di quegli anni».

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