Orrore a Roma, prende una stanza per trascorrere la quarantena: l’affittuario indiano la stupra
Orrore a Roma, prende una stanza per trascorrere la quarantena: l’affittuario indiano la stupra dopo il rifiuto della donna di cedere a un approccio sessuale. Una violenza che si aggiunge alla disperazione, in questa ennesima storia di solitudine e di abuso. È quanto successo in un appartamento di Roma, zona Bravetta trasformato nel drammatico scenario di una brutale violenza sessuale inferta alla vittima dal suo affittuario, proprio nella casa dove la donna – una 41enne indiana – si trovava in quarantena. In isolamento fiduciario dopo il rientro da un viaggio in Patria.
Roma, l’affittuario indiano la stupra in quarantena
La vittima risiede in Italia da molti anni per motivi di lavoro. Recentemente ha fatto rientro a Roma dopo essere stata in India. E, come le prescrizioni prevedono, ha preso in affitto una stanza nel quartiere Bravetta dove poter trascorrere i 14 giorni di isolamento fiduciario imposto dalla normativa anti Covid. Quello stesso appartamento, allora, oltre a un suo connazionale che gestiva le locazioni, ospitava anche altri inquilini stranieri, affittuari temporanei in attesa della fine della quarantena prevista. Solo che, come riporta tra gli altri in un esaustivo servizio il sito di Romatoday,
Stuprata dall’affittuario indiano
«Alcuni giorni fa, praticamente simultaneamente, tutti gli altri inquilini hanno terminato il loro periodo di quarantena lasciando di fatto la ragazza sola in casa con il locatario». E l’uomo, approfittando della situazione, subito dopo cena si è lanciato in un tentativo di approccio sessuale della giovane. La quale ha subito opposto resistenza. Un rifiuto che ha scatenato nel connazionale una reazione violenta. L’uomo, infatti, ha afferrato la donna e l’ha trascinata a forza in una camera e, dopo averle strappato di mano il cellulare, impedendole di chiedere aiuto, l’ha aggredita. Immobilizzata e violentata. Sordo a qualunque richiesta della donna che lo supplicava di desistere, gridando disperatamente.
La disperata richiesta d’aiuto
Dopo lo stupro, poi, l’uomo si è addormentato. Mentre la vittima, ancora sotto choc, trovato il cellulare, ha inviato una richiesta di aiuto a chi, ricevuto il messaggio, ha subito fatto scattare l’allarme. Allarme recepito dalla sala operativa della Questura, che ha tempestivamente mandato in quell’appartamento gli agenti dei Distretti di Monteverde e di San Paolo. I quali, arrivati sul posto, hanno trovato il 43enne indiano – in Italia con regolare permesso di soggiorno – che, capito che era inutile esperire qualunque tentativo di opporre resistenza, si è consegnato alle forze dell’ordine. E mentre gli agenti portavano via l’uomo, la vittima è stata accompagnata in ospedale dove ha ricevuto le visite e le cure del caso.
La denuncia, le indagini, l’arresto
Così gli agenti, perquisito l’appartamento e sequestrato la biancheria del letto dove sarebbe avvenuta la violenza, dopo aver raccolto la denuncia della donna e aver eseguito i primi riscontri con i referti medici, hanno informato il pm di turno al lavoro nel team antiviolenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, il quale ha subito disposto il trasferimento in cella del 43enne indiano.