Open Arms, la Bongiorno difende in aula Salvini: «La Ong andava alla ricerca dei migranti»

17 Apr 2021 13:38 - di Natalia Delfino
salvini open arms

È attesa per oggi dopo le 15 la decisione del Gup sul rinvio a giudizio o sul non luogo a procedere per Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio in relazione al caso Open Arms del 2019. La nave aveva a bordo 147 migranti. Il leader della Lega, presente nell’Aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo, è difeso dall’avvocato Giulia Bongiorno, il cui intervento, durato circa tre ore, è stato l’ultimo atto prima della decisione del Gup. All’udienza ha presenziato anche il fondatore di Open Arms, Oscar Camps, ricevuto pochi giorni fa da Enrico Letta.

Salvini: «Ho servito l’Italia e rispettato la legge»

«Con Giulia Bongiorno, pronto all’udienza in tribunale, accusato di “sequestro di persona”. Grazie per i tanti i messaggi, la vostra vicinanza vale tutto», ha scritto stamattina su Twitter Salvini. «Avanti a testa alta, convinto di avere da ministro servito l’Italia nel rispetto della legge», ha aggiunto.

Open Arms e Gregoretti: casi simili richieste opposte

Il procuratore capo di Palermo, Francesco Lo Voi, ha chiesto che Salvini vada a processo. Nel caso Gregoretti, simile a quello della Open Arms, ma istruito dalla Procura di Catania, invece, la pubblica accusa ha chiesto il non luogo a procedere, perché «il fatto non sussiste».

Bongiorno: «C’è una visione salvinocentrica»

«Salvini è stato ritenuto colpevole di tutto. Il comandante di Open Arms ha rifiutato di sbarcare migranti a Malta, ha rifiutato numerosi aiuti da altri natanti, ha rifiutato di essere scortato in qualsiasi porto spagnolo, ha rifiutato di essere accompagnato in porti spagnoli», ha ricordato Giulia Bongiorno in aula, sottolineando che però «qui l’imputato è solo Salvini». «Lui risponde di sequestro di persona, anche se la nave ha bighellonato per giorni. C’è una visione salvinocentrica», ha quindi aggiunto l’avvocato, sottolineando che «in questo processo c’è un errore basilare. È come valutare questo processo guardando dal buco della serratura: non si riesce a ricostruire il complesso».

L’accusa di sequestro di persona non regge

«In questo processo dovremo analizzare la scatola nera, cioè il diario di bordo della nave che ci fa capire quanto successo e che abbiamo voluto tradurre», ha quindi proseguito l’avvocato, ricostruendo proprio sulla base del diario di bordo e di altri documenti tutte le incongruenze che rendono insostenibile l’accusa di sequestro di persona. A cominciare dal fatto che Open Arms «dal 2 agosto inizia un inspiegabile girovagare, nonostante ci fosse a bordo un numero di migranti superiore al limite massimo».

Malta alla Open Arms: «Perché stai bighellonando?»

«Open Arms poteva andare a Palma di Maiorca, poco più di 2 giorni di navigazione e invece ha preferito circa 13 giorni, in attesa di una diversa decisione del governo italiano», ha ricordato Bongiorno, citando anche un messaggio di Malta alla nave: «Stai bighellonando, non stai portando i tuoi migranti in un porto sicuro. Cosa stai aspettando? Stai bighellonando per pressare Malta, uno Stato sovrano che non è obbligato a darvi un porto», ha riferito Bongiorno, parlando di «un’accusa gravissima».

La Ong faceva «pesca al migrante»

E, ancora, «in quei giorni Open Arms non è abbandonata a se stessa, è stata sorvolata da tutti e tutti offrono aiuto. Aerei militari, petroliere, aerei di ricognizione, Ocean Viking, altri natanti, un veliero», ha ricordato ancora l’avvocato di Salvini, sottolineando che l’attività della Open Arms «era una pesca del migrante». «Open Arms aveva il divieto di andare solo in una direzione. Se in una stanza una porta è chiusa, ma posso uscire da un’altra parte, non sono sequestrata! Giudice, questo – ha avvertito Bongiorno – non è sequestro di persona».

Coinvolti Conte e i ministri, ma «qui c’è solo Salvini»

C’è poi tutto il tema delle responsabilità politiche. Bongiorno ha ricordato che il divieto di ingresso nelle acque italiane lo firmarono i ministri «Salvini, Toninelli e Trenta. Ma qui è presente solo Salvini», ricordando per altro che era Toninelli e non Salvini a qualificare i salvataggi non come eventi sar, ma come immigrazione clandestina. «La redistribuzione era compito di Conte. La tutela della salute e della vita in mare è in capo al ministero dei trasporti. Non c’entra Salvini!», ha poi incalzato Bongiorno, sottolineando anche che «anche con Lamorgese abbiamo attese di pos di 5-6-10 giorni, ma nessuno si sogna di portare Lamorgese sul banco degli imputati!». Quanto a Conte, poi, l’avvocato ha spiegato che «scrisse a Salvini una lettera sui minori non accompagnati perché pensava già al Conte 2. Scrive a Salvini perché il Pd intenda e capisca».

L’appello al Gup: «Le sentenze non sostituiscano i voti»

«Le Ong vogliono venire in Italia anziché in Spagna», perché «l’Italia è stesa a pelle di leopardo» e qui «possono addirittura costituirsi parte civile», ha detto l’avvocato concludendo il suo lungo intervento e appellandosi al giudice per l’udienza preliminare affinché «non consenta alle sentenze di prendere il posto dei voti».

 

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