Moschea a Milano, anche l’imam avverte Sala: “Stai attento, sono integralisti ispirati da Erdogan”

6 Apr 2021 12:28 - di Angelica Orlandi
Moschea Milano

Moschea a Milano. “Italia fai attenzione”. Il disegno espansionista del turco Erdogan ha il suo avamposto nella costruzione della moschea nella capitale lombarda a cui  il sindaco Sala ha detto sì. Molto incautamente. E’ l‘ imam di Drancy (Parigi) a mettere in guardia l’Italia, uno che va in controtendenza e che ha tuonato contro  il caso momento in Francia: la moschea in costruzione a Strasburgo, la più grande d’Europa e anche la più discussa, anche dal governo. In Francia c’è un dibattito, almeno.  In Italia al contrario, la moschea di via Maderna a Milano non sembra suscitare dubbi nel sindaco e nella sua giunta. Sala, anzi, “ha provveduto a inserire il minareto fra i quattro meritevoli di approvazione e «riconoscimento». Eppure la sigla promotrice delle due moschee è la stessa: Milli Gorus, la casa-madre dell’islamismo nazionalista turco. Alberto Giannoni sul Giornale, nella cronaca di Milano, dà conto di questo nuovo ossequio verso l’Islam.

La moschea a Milano “ispirata” da Erdogan

“Spero che ci sia la volontà di aprire gli occhi. Quelle non sono moschee per la preghiera ma per la politica”, ci ha avvertito Hassen Chalghoumi, l’ imam di Drancy, che coraggiosamente contrasta l’integralismo. Al punto che ora è sotto scorta per le minacce subite. In Italia ha parlato varie volte  invitato dall’istituto Friedman. Le minacce nei suoi confronti sono quando l’imam è intervenuto sul caso Strasburgo e sull’islam turco. In Italia la questione è sottovalutata mentre  in Francia si sono levate voci variegate, da Brigitte Bardot al presidente Emmanuel Macron: la moschea in costruzione nel cuore della Ue  è la più grande d’Europa e il governo ha contestato ai promotori – la sigla «Milli Gorus» – la mancata firma della Carta dei principi per l’Islam di Francia.

L’imam ci mette in guardia: Milano come Strasburgo

Al contrario, sulla moschea «di nuova previsione» in via Maderna a Milano Palazzo Marino non fa una piega.  L’organizzazione «Milli Gorus» “fondata dal suo mentore Necmettin Erbakan, è vicina al “tiranno” turco Recep Tayyip Erdogan. Il maggiore esperto italiano ed europeo di islam politico Lorenzo Vidino – scrive il Giornale-  la definisce «organizzazione gemella della Fratellanza musulmana».  “A Milano non ci sono finanziamenti locali, ma il Comune come detto ha deciso di inserire la moschea di via Maderna nel piano delle attrezzature religiose, negli strumenti urbanistici di recente approvazione. Gli interlocutori di Palazzo Marino sono imbarazzanti  ha tuonato l’associazione Milano popolare: «È da qualche anno che segnaliamo l’opportunità di meglio selezionare gli interlocutori di Palazzo Marino, ma le segnalazioni sono per lo più accolte dal gesto delle spallucce».

Moschea a Milano: “Italia apri gli occhi”

In Francia proprio l’imam ha chiesto addirittura lo scioglimento di Milli Gorus. «Quel che sta accadendo a Strasburgo è un pericolo – dice Chalghoumi al Giornale – anzi va oltre: ed è la stessa cosa che Erdogan ha fatto ritrasformando in moschea Santa Sofia a Istanbul». «L’Europa – osserva – ha due lati: uno candido e uno vigliacco, ma con questo tipo di integralismo non c’è integrazione possibile, non c’è apertura, la sua strategia è politica». «Io – conclude l’imam – ho chiesto al ministro francese e al presidente di prendere posizione contro l’islam politico». La moschea di Milano come quella di Strasburgo? «Spero che anche in Italia ci sia questa volontà di aprire gli occhi e di fermare questa cosa». L’irresponsabilità non ha limiti. In Turchia scendono in piazza contro Erdogan, ma Milan o gli stende il tappeto rosso.

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