L’affondo di Barbara Palombelli: «Noi come cavie, sul nostro corpo si sta sperimentano un vaccino»
Una dichiarazione forte. E un atto di accusa. «Noi siamo delle cavie». Barbara Palombelli, ospite di Rtl 102.5, è andata giù dura su vaccini e pandemie. Non ha fatto sconti. «In questa situazione siamo un’immensa clinica. Sul nostro corpo si sta sperimentando un vaccino che sarebbe stato pronto tra tre anni. Credo nella scienza e nei vaccini. Detto questo, stiamo a vedere. Ciò che innanzitutto non ha funzionato di questa situazione è stata l’euforia del giugno-luglio scorso, quando ci dicevano che ci sarebbe stata la seconda ondata, preparavano gli ospedali e ci mettevano in guardia. E gli stessi poi venivano ridicolizzati».
Barbara Palombelli: «Qualcuno dovrà pagare»
Ma non solo. «Qualcuno dovrà pagare per quella situazione, perché era chiarissimo che non era finita. Tutto il mondo continuava a infettarsi. Di conseguenza il virus sarebbe tornato anche da noi. Nessuno lo voleva ammettere», ha sottolineato la giornalista. «Siamo andati in Europa e non abbiamo chiesto dei vaccini extra come hanno fatto la Germania e altri paesi». E questo è un elemento che deve far riflettere. Poi ce n’è un altro. Bertolaso», ha rimarcato Barbara Palombelli, «dice che in tutta la storia delle epidemie, non esiste un’epidemia che duri meno di un anno. Sono tutte durate due anni, perché c’è sempre un’ondata di ritorno».
La replica al tweet di Alessandro Gassmann
Poi la replica ad Alessandro Gassmann. «Io ho parecchi vicini fanno anche feste in giardino con i bambini. E mi mette una grande allegria. Sinceramente non mi sento di giudicare, anche perché da quel che ho letto erano all’aria aperta in un cortile. Quindi non credo ci fossero gli estremi per un assembramento pericoloso. Mi sarei fatta i fatti miei». Tra le risposte di attacco nei confronti di Gassmann, quella di Enrico Ruggeri che lo ha definito «nostalgico per i tempi andati della Germania Est».