Il Rosario per la fine della pandemia? Il teologo di Repubblica boccia il Papa: imbarazzante…

22 Apr 2021 20:34 - di Riccardo Angelini

Recitare il Rosario per chiedere la fine della pandemia. L’intero mese di maggio – ne dà notizia Avvenire – sarà dedicato a una “maratona” di preghiera, con la recita del Rosario, per invocare la fine del flagello del Covid. L’iniziativa, voluta da Papa Francesco, coinvolgerà trenta santuari nel mondo. Trenta santuari rappresentativi, sparsi in tutto il mondo, guideranno la preghiera mariana, che verrà trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede alle ore 18 ogni giorno. Papa Francesco aprirà la preghiera il 1° maggio e la concluderà il 31 maggio.

Con la preghiera si chiede a Dio la salvezza

Da sempre la preghiera è un atto con il quale si chiede a Dio protezione e aiuto in momenti di difficoltà. Con lo stesso stato d’animo si invoca l’intervento della Madonna. Si prega per la salvezza. E anche questo è un chiedere… Ma alcuni progressisti che si sentono di parlare ex cathedra vogliono stravolgere anche il senso più autentico e umile del dialogo con Dio e si permettono anche di prendersela con il Papa perché invita i cattolici a recitare il Rosario per la fine della pandemia.

Vito Mancuso boccia il Rosario

Al presunto teologo Vito Mancuso è sufficiente un tweet per demolire in modo arrogante e superficiale secoli di una religiosità fortemente radicata nel popolo cristiano. Ecco cosa scrive il teologo di Repubblica: “Chi crede ancora che la spiritualità autentica sia fatta di queste cose? Cioè di una preghiera per ottenere da un Dio onnipotente quello che Egli, con un solo pensiero, potrebbe realizzare? Non è tutto un po’ troppo imbarazzante?”. Secondo lui “non va bene quando si prega per ottenere in cambio qualcosa, per mercanteggiare”.

E come si dovrebbe pregare secondo Mancuso? Rivolgendo un pensiero distratto a Dio, tra una canzonetta sotto la doccia e una scrollata allo smartphone, per essere al passo con i tempi? A Mancuso il Rosario appare dunque come un residuato di epoca medievale. Ma dovrebbe rassegnarsi: mentre lui gironzola tra il salotto di Fazio, quello della Gruber e prima ancora quello di Gad Lerner i cattolici non abbandoneranno certo una tradizione di preghiera, la recita del Rosario, che nasce nei monasteri irlandesi nel IX secolo, si fortifica nel secolo “mariano” per eccellenza, il XII, e si struttura nel Trecento.

 

 

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