Coprifuoco, anche Renzi si smarca dalla maggioranza: “Lo sanno tutti che non ha senso”

27 Apr 2021 13:55 - di Giovanni Pasero
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Il coprifuoco sta diventando un caso da barzelletta nazionale, se non costituisse un dramma per gli italiani e per la democrazia. Oggi si sono smarcati addirittura in tre. Matteo Renzi, il ministro Andrea Orlando e un membro del Cts, l’immunologo Sergio Abrignani.

«Io la penso come Stefano Bonaccini: è ovvio che vada rivisto il coprifuoco delle 22. Lo sanno tutti e privatamente lo dicono tutti. Così non ha senso. Dunque, nei prossimi giorni il coprifuoco andrà tolto o l’orario prolungato. Regalare questa battaglia a Salvini, a mio giudizio, è un errore politico di quelle forze di maggioranza che, sognando, immaginano un Papeete 2». Lo scrive Matteo Renzi nella enews.

«Pensano, cioè, che – provocandolo sul coprifuoco – Salvini cada nel tranello e reagisca d’impulso, uscendo dalla maggioranza. Ma Salvini non ci pensa neppure, la lezione dell’estate 2019 gli è bastata e avanzata».

«Dunque, io ho un modesto suggerimento rivolto a tutti. Evitiamo la guerra degli orari, recuperiamo il buon senso e continuiamo sulla strada delle vaccinazioni e delle riaperture: dove si è vaccinato di più, da Israele agli Stati Uniti, già si è tornati a vivere. E lavoriamo insieme per l’Italia senza polemiche di parte. Che dite? Sono un ingenuo ottimista».

Anche il ministro Orlando riconosce che va tolto, ma non sa dire quando

Anche il ministro del Lavoro Andrea Orlando, intervenuto a L’aria che tira su La7 Definisce invece, «quello del coprifuoco un argomento stravagante. Salvini sposa tante battaglie e io francamente non me le intesterei. Siamo tutti contro il coprifuoco perché è una restrizione che limita le nostre libertà. Ma bisogna capire quando è il momento giusto per toglierlo. Se questo primo passo delle riaperture va bene, faremo il secondo passo».

Abrignani: “Dal punto di vista scientifico il coprifuoco non serve”

«Non c’è nessun dato scientifico su cosa voglia dire un’ora in più aperti o un’ora chiusi. Non esiste, come nel 99% delle cose che ci hanno interessato di questa pandemia e che sono state decise sulla base di supposizioni scientifiche, sempre con la tendenza alla mitigazione del rischio». A puntualizzarlo è stato Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus, intervenuto oggi ad Agorà su Rai3.

“Il Cts ha dato il suo parere, ma decide il governo”

Rispondendo a una domanda sulla decisione di avere il coprifuoco alle 22 – decisione politica o indicazione scientifica del Cts – Abrignani ha confermato di aver detto che, a suo avviso, a livello nazionale dare un’ora in più a milioni di persone per interagire vuol dire dare milioni di chance in più al virus di circolare. E ha aggiunto: “C’è stato un comunicato del nostro portavoce Silvio Brusaferro su questo, in cui si diceva che noi siamo a favore di tutta una serie di mitigazioni del rischio e si diceva del mantenimento del coprifuoco. Il Cts non decide mai nulla, dà dei pareri. Le decisioni sono sempre della politica. Noi diamo dei pareri in scienza e coscienza, sulla base dei dati”, ha ribadito.

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