Astrazeneca, Crisanti: «È sicuro, dall’Ema scelta allucinante. La campagna vaccinale ora rischia»

8 Apr 2021 8:36 - di Federica Parbuoni
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Astrazeneca «è un vaccino che ha una reazione avversa grave ogni 2 milioni e mezzo di immunizzati: difficilmente si raggiungono livelli di sicurezza come questo». All’indomani delle conclusioni dell’Ema sul siero anglo-svedese, Andrea Crisanti torna a difenderne validità e sicurezza, definendo «allucinante» la decisione dell’Agenzia europea del farmaco di demandare le decisioni finali su come utilizzarlo ai singoli Stati membri. Uno scarico di responsabilità che, in Italia, a suo avviso, è stato risolto adeguandosi alle decisioni altrui. «L’Italia si è allineata alla Germania», ha affermato Crisanti.

Da Berlino «decisione politica», ma l’Italia si allinea

La rinuncia italiana a esercitare una «valutazione indipendente», ha quindi ammonito il professore di microbiologia dell’università di Padova in un’intervista a La Stampa, «mette in pericolo tutto il piano di vaccinazione, visto che la fetta più ampia della popolazione da vaccinare ha meno di 60 anni». Anche perché «quella dei tedeschi è una decisione solo politica, dettata dal fatto che lì c’è una folta presenza di no vax e poi hanno in casa la BionTech: non voglio pensar male, ma forse una predilezione per il vaccino Pfizer c’è».

Dall’Ema «mancanza di indipendenza»

Quanto all’Ema, poi, Crisanti ha sottolineato che «non può lavarsene le mani in questo modo» e che «lasciare che ogni singolo Paese decida per sé crea disorientamento, oltre a dimostrare la mancanza di indipendenza dell’Agenzia e la debolezza della politica sanitaria dell’Unione». Insomma, «una cosa allucinante».

«Un problema di percezione. Il vaccino è sicuro»

Ma esiste effettivamente un rischio di trombosi collegato al vaccino AstraZeneca? Per il professore c’è, piuttosto, «un problema di percezione». «Non mi stanco di ripetere che, anche se fosse provato un nesso causale, parliamo comunque di episodi rarissimi: è un vaccino che ha una reazione avversa grave ogni 2 milioni e mezzo di immunizzati, difficilmente si raggiungono livelli di sicurezza come questo». Crisanti, quindi, è tornato a portare l’esempio dei voli in aereo. «Una persona che fuma, è in sovrappeso o magari prende estrogeni – ha sottolineato – rischia di andare incontro a complicazioni trombotiche molto di più volando, con una probabilità di 100 su un milione, piuttosto che vaccinandosi con AstraZeneca. E non mi pare – ha chiosato – che abbiamo messo in discussione l’utilizzo dell’aereo per viaggiare».

Il caso Inghilterra parla chiaro

«D’altra parte – ha avvertito il medico – non esiste al mondo un vaccino senza rischi». Dunque, «non abbiamo alternative a fidarci, sempre che vogliamo uscire da questa situazione. In Inghilterra, grazie ad AstraZeneca, hanno abbattuto la mortalità del Covid. Con un’autorizzazione in emergenza e una sperimentazione fatta su un numero limitato di persone, è inevitabile che ci siano aggiornamenti dei dati e modifiche delle indicazioni in corso d’opera».

Crisanti: «Il difetto di Astrazeneca? Costa 2,5 euro…»

Per Crisanti quindi non ci sono dubbi: «Il vaccino è valido, anche più di altri, per cui si è orchestrata, a livello comunicativo, un’attesa messianica». È il caso, per esempio, di Johnson & Johnson, che «in realtà è molto simile ad AstraZeneca ed è possibile che abbia complicazioni dello stesso tipo». «Peraltro, è stato testato su un numero di casi molto inferiore. Non ho dubbi – ha quindi concluso Crisanti – che sia meglio AstraZeneca, che ha dati più attendibili. Ma ha un grosso difetto, costa solo 2 euro e mezzo, è un “disturbatore” del mercato».

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