Zingaretti si è dimesso da segretario Pd. Un addio al veleno: “Basta guerriglia. Mi vergogno dei dem”

4 Mar 2021 16:56 - di Angelica Orlandi
Zingaretti di dimette

Zingaretti ha dato le dimissioni da segretario del Partito democratico.  “Visto che il bersaglio sono io, per amore dell’Italia e del partito non mi resta che fare l’ennesimo atto per sbloccare la situazione”. Era nell’aria da giorni. Nicola Zingaretti annuncia via Fb le dimissioni da segretario del Pd. “Nelle prossime ore scriverò alla Presidente del partito per dimettermi formalmente. L’Assemblea Nazionale farà le scelte più opportune e utili”. Scrive un post molto duro.

Zingaretti: “Mi vergogno che i dem  parlino solo di poltrone e primarie”

Parla di attacchi continui, di guerriglia quotidiana. Alla fine non ce l’ha fatta più. “Lo stillicidio non finisce. Mi vergogno che nel Pd -scrive Zingaretti su Fb- partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie; quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid, c’è il problema del lavoro, degli investimenti; e la necessità di ricostruire una speranza soprattutto per le nuove generazioni”.

Si fa scudo con la mozione degli affetti: “Sono stato eletto proprio due anni fa. Abbiamo salvato il Pd e ora ce l’ho messa tutta per spingere il gruppo dirigente verso una fase nuova. Ho chiesto franchezza, collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull’Italia, le nostre idee, la nostra visione. Dovremmo discutere di come sostenere il Governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve cogliere”.

Zingaretti: ecco perché mi dimetto

“Non è bastato- scrive l’ormai ex segretario dem- . Anzi, mi ha colpito invece il rilancio di attacchi anche di chi in questi due anni ha condiviso tutte le scelte fondamentali che abbiamo compiuto. Non ci si ascolta più e si fanno le caricature delle posizioni. Ma il Pd non può rimanere fermo, impantanato per mesi a causa in una guerriglia quotidiana. Questo, sì, ucciderebbe il Pd”. Conclude Zingaretti annunciando le dimissioni: “Io ho fatto la mia parte, spero che ora il Pd torni a parlare dei problemi del Paese e a impegnarsi per risolverli. A tutte e tutti, militanti, iscritti ed elettori un immenso abbraccio e grazie. Ciao a tutte e tutti, a presto. Nicola”.

Caustica Giorgia Meloni

A breve giro di posta arriva il commento di Giorgia Meloni alle dimissioni di Zingaretti: “Non entro nelle dinamiche interne di altri partiti e non lo farò nemmeno col Pd. Ammetto, però, che dopo anni di malgoverno e dopo gli ultimi scandali sulle mascherine, avrei commentato volentieri le dimissioni di Nicola #Zingaretti da Presidente della Regione Lazio…”. Lo scrive su Twitter la leader di Fdi.

Era nell’aria da giorni come alcuni siti avevano anticipato. Il Fatto dava praticamente  per assodate le dimissioni di Zingaretti. Dopo lo psicodramma delle poche donne nel governo, era comparso l’ennesimo psicodramma. Ma quello che era solo  un’ipotesi di dimissioni di Nicola Zingaretti è ora realtà. In sostanza, il segretario dem si sarebbe stancato della litigiosità interna del partito, delle continue critiche nei suoi confronti, dei tentennamenti sull’alleanza con il M5S. Tutte questioni nelle quali, c’è da dire, il suo ruolo di leader non è stato poi così incisivo. Ma c’è stato un altro elemento probabilmente a dare il colpo di grazia alle sue velleità di rimanere alla guida del partito. Il sondaggio sconvolgente di Mentana con un Pd al 14 per cento, qualora il M5S si presentasse con Conte leader. La soglia psicologica di Zingaretti, probabilemente non ha retto.

 

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