Strasburgo, terremoto nel Ppe: Orban abbandona il gruppo. E incassa la solidarietà di Salvini

3 Mar 2021 12:30 - di Redazione
Orban

Viktor Orban voleva andarsene e il Ppe voleva espellerlo. Alla fine si sono in qualche modo incontrati a metà strada con il primo che, via Facebook, lascia un attimo prima che il secondo proceda. “Tanto tuonò che piovve”, sarebbe il caso di dire. E sì, perché era da tempo ormai il Fidesz, acronimo del partito conservatore ungherese, stava nella chiesa del Ppe a dispetto dei santi, cioè Angela Merkel. Era soprattutto il suo leader Orban a non piacere. Troppo autonomo e decisionista per potervi riuscire. Un sovranista che non ha mai avuto timore di dire quel che tutti gli altri premier pensano: l’interesse della mia nazione innanzitutto.

Modificato lo Statuto per disfarsi di Orban

Un tempo era questo che si pretendeva da un capo di Stato o di governo. Oggi sembra quasi che ce se ne debba vergognare. Di certo c’era che la presenza di Fidesz imbarazzava ogni giorno di più il Ppe. Al punto da convincere i suoi dirigenti a decidere di rendergli impossibile la vita all’interno del gruppo. Non casualmente l’annuncio via Twitter della ministra magiara Katalin Novak di lasciare il gruppo ha preceduto di poco quello del nuovo Statuto del Ppe. Il nuovo regolamento interno, approvato a maggioranza qualificata, aggiorna le norme esistenti in vigore dall’ottobre 2013.

Il Fidesz è il partito al governo in Ungheria

La novità più clamorosa riguarda le modalità con cui procedere a sospensioni ed esclusioni. La nuova stesura ha infatti introdotto la possibilità di espellere anche un’intera delegazione nazionale. Una misura sartoriale cucita proprio addosso al partito di Orban, già da tempo sospeso dal Ppe. Il presidente ungherese non è però rimasto a guardare. Da qui il tweet della Novak. «Non permetteremo – vi si legge ancora – che i nostri deputati al Parlamento europeo vengano messi a tacere o limitati nella loro capacità di rappresentare i nostri elettori. Affrontare la pandemia e salvare vite umane rimane la nostra priorità». A Orban è giunta la solidarietà di Matteo Salvini.

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