Rottamazione delle cartelle: c’è l’accordo. Cancellate dal 2000 al 2011, fino a 5mila euro

19 Mar 2021 18:41 - di Redazione
Rottamazione delle cartelle

Alla fine l’accordo c’è: la rottamazione delle cartelle ci sarà. Non come chiedevano Lega e Forza Italia (fino al 2015 e senza limiti di reddito). Ma neppure come pretendeva la sinistra, contraria in principio perché vi intravedeva la sagoma di un condono. Risultato: il Consiglio dei ministri ha detto sì alla cancellazione di cartelle fino a 5mila euro (come chiedevano Lega e FI) ma con gol limite temporale del 2011 e solo per i redditi fino a 30mila euro. «Pace fiscale e rottamazione di milioni di vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro sono la salvezza per milioni di famiglie italiane. Avanti!», aveva spronato sin dal mattino Matteo Salvini.

Solo per i redditi fino a 30mila euro

Il primo tentativo di mediazione di Draghi – stralcio per le cartelle con reddito non superiore ai 30mila euro, e fino al 2011 al massimo – non aveva convinto il Capitano. Deciso a sbianchettare tutte le cartelle da  5mila euro a scendere, fino al 2015 e senza distinzione di reddito. Più articolata la posizione di Forza Italia che vede nello stralcio delle cartelle una «netta discontinuità rispetto al passato». Il coordinatore Antonio Tajani e i capigruppo di Senato e Camera, Anna Maria Bernini e Roberto Occhiuto, lo avevano messo nero su bianco.  «Riteniamo imprescindibile – recitava la nota – la cancellazione delle cartelle esattoriali dal 2000 almeno fino al 2015». Lo considerano un «segnale decisivo per ristabilire un rapporto fiduciario tra il fisco e i contribuenti in difficoltà».

Lega e FI: «Rottamazione delle cartelle non è condono»

In realtà l’opposizione della sinistra era solo di bandiera. Il 90 per cento di queste cartelle rappresentano crediti ormai inesigibili per l’Erario. «Sarebbe un accanimento fuori tempo e fuori luogo», aggiungono infatti gli esponenti forzisti. «Questo – sottolineano – non è un condono che favorisce i furbi. Ma un atto di equità dello Stato nei confronti di intere categorie messe in ginocchio dalla pandemia». Possibilista anche Italia Viva, attenta a distinguere il condono dalla rottamazione delle cartelle. «Nel nostro magazzino fiscale – spiega Massimo Ungaro – 895,8 su un totale di 987 miliardi sono crediti tributari verso soggetti falliti o deceduti. E quindi del tutto inesigibili. Questa è un’occasione per mettervi ordine».

 

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