Riccardo, 16enne morto nel parco di Acilia, la svolta: clochard interrogato. Ecco cosa non torna
Il tragico caso del 16enne morto nel parco di Acilia è a una svolta. Ieri gli agenti al lavoro sul caso hanno prelevato dal suo rifugio di fortuna il clochard romeno al centro dell’inchiesta e lo hanno interrogato. Ma le risposte all’interrogatorio non sarebbero le uniche cose che non tornano in questa drammatica vicenda. Vediamo allora, tra riscontro e mancanze, incongruenze e dubbi, cosa quadra e cosa no. Dunque, a pochi giorni dall’addio a Riccardo Pica, deceduto lo scorso 26 febbraio nel parco della Madonnetta ad Acilia, arriva la svolta. Ieri, gli agenti del commissariato di Ostia al lavoro sul caso, sono tornati in quell’area verde, divenuta la scena di un’indagine che annovera molte contraddizioni. Dubbi e sospetti che al momento si concentrano sulla figura di un clochard straniero 54enne. Un senzatetto romeno, per l’esattezza, che da quanto risulta agli inquirenti vive in un immobile abbandonato all’interno del parco e che ieri gli agenti hanno portato in Commissariato. Denunciato a piede a libero, sul clochard grava l’accusa di “morte come conseguenza di altro reato”.
Riccardo, 16enne morto nel parco di Acilia: interrogato il clochard romeno
Secondo il racconto degli amici della vittima, Riccardo – il 16enne morto nel parco di Aprilia – non si sarebbe accasciato a terra mentre giocava o mentre faceva sport. Per i testimoni della tragedia, il 16enne stava scappando da un «un uomo armato» e durante la fuga avrebbe accusato il malore fatale. E non solo secondo gli amici del ragazzo. Anche anche dal racconto di Daniela Salustri, mamma del giovane, quell’uomo avrebbe inseguito il ragazzo con un’ascia in mano. Gli investigatori di Ostia, invece, hanno sequestrato sì un’arma, ma non un’ascia. Bensì una stampella in ferro che il senzatetto userebbe per appoggiarsi essendo claudicante e dall’andatura incerta. Ed è proprio a questo punto che si apre la lunga serie di contraddizioni. Di incongruenze, tra le ricostruzioni dei testimoni e gli accertamenti degli inquirenti. Una fase centrale dell’indagine, quella in corso in queste ore, di cui tra gli altri il Messaggero ricostruisce, passo per passo, tappe investigative, riscontri e smentite.
16enne morto nel parco di Acilia, i punti dell’inchiesta: riscontri e discordanze
A partire dall’individuazione dell’uomo, denunciato dalla polizia, che nei giorni scorsi avrebbe minacciato con una stampella, a cui si sostiene per camminare, un gruppo di ragazzini nel parco della Madonnetta, ad Acilia, nel quadrante sud di Roma. Un dato che, oltre il dolore per la morte di un ragazzo – deceduto, lo ricordiamo, a causa di un arresto cardiaco –. La rabbia e le rivendicazioni, è al centro dell’inchiesta, proseguita con l’interrogatorio del clochard. Seguito a quella della mamma di Riccardo, sentita nel corso della notte precedente. L’uomo, al cospetto degli agenti, ha raccontato «la sua versione dei fatti». Parlando di ragazzi che spesso lo importunavano. O meglio, come riferisce il Messaggero nel dettaglio: «Mi tiravano le pietre, mi disturbavano di continuo». Tanto che l’uomo per difendersi da queste ragazzate aveva disseminato lungo il perimetro del suo giaciglio un cavo da pesca trasparente collegato a un campanello in modo da far scattare un allarme in caso qualcuno si avvicinasse.
L’arma impugnata dal senzatetto sarebbe una stampella e non un’ascia
Dunque, ha reagito. Ha urlato contro di loro. Ha intimato di andar via. Con veemenza, furia e probabilmente tutto il fiato che aveva in gola. Non solo. Stando sempre al racconto del clochard romeno reso agli inquirenti e registrato dal quotidiano capitolino, «oltre a gridare all’indirizzo dei tre giovani, l’uomo avrebbe impugnato la stampella di ferro a cui si appoggia per camminare senza però toccare i tre. Per meno di trenta metri – da quanto risulta dall’attività investigativa – ha cercato anche di avvicinarsi ai giovani a bordo della sua bicicletta ma «nelle sue condizioni, essendo claudicante – hanno ribadito gli investigatori – non era in grado di rincorrere nessuno». Resta comunque il fatto che Riccardo e i suoi amici, spaventati dalla reazione dell’uomo, hanno cominciato a correre.
16enne morto nel parco di Acilia, il clochard 54enne denunciato a piede libero
Una versione dei fatti confermata dalle dichiarazioni della mamma della vittima, che agli agenti ha detto: «Stava scappando da un uomo armato di accetta». Un’arma che però, oggi, stando alle verifiche eseguite fatte della polizia di Ostia, era la stampella di ferro. Nessuna arma impropria, insomma: solo la stampella di ferro sequestrata dalle forze dell’ordine. E il 54enne romeno, al centro dell’indagine, che gli inquirenti non ritengono un pericolo per la comunità. Denunciato ma a piede libero, deve rispondere delle accuse di minacce aggravate e morte come conseguenza di altro reato. Indagini concluse, dunque, in attesa dei risultati definitivi dell’autopsia. Esame che, almeno in prima istanza, avrebbe confermato la morte naturale del giovane Riccardo...