M5S, giallo sugli espulsi: utilizzati da qualcuno interno ai Cinquestelle contro Conte?

30 Mar 2021 18:36 - di Paolo Lami

C’è un giallo che, in queste ore, agita l’M5S. E riguarda l’identità di chi – una o più o persone – dall’interno del Movimento Cinque Stelle, sarebbe dietro le grandi manovre in corso per minare i piani di Giuseppe Conte, leader ‘in pectore‘ del M5S. E che, assieme a Beppe Grillo, sta lavorando al progetto rifondativo del Movimento.

Tutto nasce da un articolo uscito oggi sul Corriere della Sera. Cosa dice l’articolo? Sostanzialmente che diversi espulsi pentastellati si starebbero organizzando per chiedere al pm del Tribunale di Cagliari – che nelle scorse settimane ha sospeso l’espulsione della consigliera regionale Carla Cuccu dichiarando il M5Sprivo” di legale rappresentante – di emettere un nuovo provvedimento che costringa M5S a indire la votazione dell’organo collegiale a 5, ‘stoppando’, in questo modo, l’ascesa di Conte come nuovo leader.

Tutto questo avviene mentre imperversa, senza esclusione di colpi, la guerra tra vecchia e nuova guardia sul limite dei 2 mandati, blindato da Beppe Grillo.

Ma, rileva l’Adnkronos, emergerebbero anche nuovi dettagli di questa vicenda.

In particolare sembra che l’idea di sollecitare il Tribunale di Cagliari non sarebbe venuta affatto agli espulsi.

Sarebbero state invece figure interne al M5S a caldeggiare tramite terzi questa strada, ipotizzando che se l’avvocato Borrè, legale degli espulsi, attivasse la procedura prevista dall’art. 80 del codice di procedura civile, Davide Casaleggio sarebbe tenuto a riattivare la piattaforma Rousseau per far partire la votazione sul Comitato direttivo in caso di richiesta del pm.

Interpellato dall’Adnkronos Borrè (nella foto) non conferma e non smentisce, ma si limita a rispondere: “Non sono coinvolto in simili attività né sarei propenso a parlarne se fosse vero”.

Poi aggiunge, sibillino: “Nessuno dall’interno del partito mi ha contattato direttamente…”.

Commentando l’articolo del ‘Corriere della SeraBarbara Lezzi, espulsa dal gruppo parlamentare al Senato per aver negato la fiducia al governo Draghi, prende le distanze: “Chi suggerisce queste notizie, senza fare nomi e cognomi degli eventuali espulsi anti-Conte, vuole semplicemente scaricare su altri il proprio risentimento e la propria gelosia nei confronti dell’ex premier”, scrive su Facebook la parlamentare salentina. Che aggiunge: “Smentisco categoricamente, quindi, il contenuto di questo articolo. Ho presentato ricorso alla Commissione contenziosa del Senato per l’espulsione dal gruppo parlamentare. Per quanto riguarda il M5S, noi tutti siamo ancora sospesi ma non espulsi. Ho inviato al Collegio dei probiviri le mie controdeduzioni rispetto all’avvio della procedura disciplinare e aspetto celere riscontro. Il tutto è stato prodotto ben prima dell’investitura di Giuseppe Conte“.

Nei commenti al post spunta anche l’ex-deputato Alessandro Di Battista: “Ancora una volta colpi bassi e dai ‘senza volto’. Quanta miseria umana”.

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