Lazio, il business delle scrivanie. “Tu che sei molto amico di Arcuri, lanciati”. “Ti faccio diventare ricco”

3 Mar 2021 14:05 - di Elsa Corsini

”Tu lasciami lavorare, c’ho ampia delega da te, te faccio diventare molto molto benestante. Forse potresti anche essere considerato ricco’‘. È una delle frasi più eloquenti delle intercettazioni telefoniche nell’ambito della inchiesta sullo scandalo delle mascherine e dei camici acquistati dalla Regione Lazio. Provenienti dalla Cina e destinati alla Protezione civile del Lazio. A parlare è uno degli arrestati, Vittorio Farina imprenditore nel settore della stampa. Già arrestato per bancarotta fraudolente.

Scandalo mascherine, le intercettazione di Farina

Sta parlando con Andelko Aleksic, anche lui agli arresti. Titolare della società milanese European network Tlc Srl. Finita nel mirino dei magistrati per false certificazione della merce venduta per circa 22 milioni di euro. Parlando dei camici  Aleksic riferisce di essere interessato al certificato. E aggiunge ”tanto so tutti falsi sti certificati’‘. Così in in un’intercettazione riportata nell’ordinanza con cui il gip Francesca Ciranna ha disposto tre misure cautelari. In altre intercettazioni si fa riferimento alla vendita di scrivanie. Probabilmente i banchi a rotelle.

Arcuri nelle conversazioni. “Tu che sei grande amico di Domenico…”

”Tu che sei grande amico di Arcuri, lànciati nel business delle scrivanie. Hai sentito questa storia delle scrivanie?”. Lo dice una persona (probabilmente Massimo Cristofori)  rivolgendosi a Farina. Nella stessa telefonata Farina risponde: ”Sì, ma come faccio, troppo”. E l’altro: ”Tre milioni di scrivanie, a prezzo medio 50 euro”.  E ancora: Farina: «È un macello quello che sta succedendo, ti rendi conto? Trenta milioni di mascherine al giorno…per le scuole, tra studenti, corpo insegnante, autisti”.

L’imprenditore amico di Renzi nel ruolo di procacciatore

Secondo i pm, “Farina vanta rapporti con personaggi noti, come Roberto De Santis, l’ex senatore Saverio Romano. Soggetti per il tramite dei quali riesce ad avere contatti con pubblici amministratori. Che si occupano delle forniture pubbliche di dispositivi medici e di protezione individuale”. Nell’inchiesta sulla fornitura di 5 milioni di mascherine Ffp2 e 430.000 camici alla Regione Lazio emergono i presunti contatti tra Farina, imprenditore nel settore della stampa di giornali, e l’amministratore delegato di Invitalia.

Nell’inchiesta molti personaggi vicini al Pd

Contatti (riportati nella nota investigativa n.41666 della Guardia di finanza)  avuti per il sospetto tramite di Roberto De Santis. Imprenditore già noto per i rapporti con gli ex Ds. E con l’ormai noto Gianpaolo Tarantini.

A carico di Farina i reati di frode nelle pubbliche forniture. Truffa aggravata. E traffico di influenze. Ipotesi che getta nuove ombre sull’operato dell’ex commissario Arcuri. Oltre alla commessa di mascherine e camici, infatti, emerge che gli indagati sarebbero stati pronti ad avviare nuove commesse con la Pubblica amministrazione.

La soddisfazione per il via libera agli affari con Ent srl

Farina sarebbe il procacciatore di affari per conto della Ent srl. La società inglese che ha importato per la Regione Lazio le mascherine ‘incriminate‘. ”Il 24 giugno la Ent srl ha effettuato un bonifico di 58.784 sul conto corrente intestato ai coniugi Romano Francesco Saverio”, si legge nell’ordinanza del gip. E segnalato come operazione sospetta dalla Polizia Tributaria “in quanto privo di causale”. Dalle conversazioni con il titolare della European network tlc srl emerge la soddisfazione di Farina per aver ottenuto la promessa (verosimilmente da Arcuri)  di inserire la srl come fornitore alternativo a Luxottica spa e Fca spa.

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