Laura Boldrini e la colf: il disprezzo del denaro (altrui): “2000 euro? Ma per favore…” (video)
“Per 2000 euro? Ma figuriamoci…”. Tengono ancora banco le parole di Laura Boldrini dopo i racconti della sua colf Lilia e dell’assistente parlamentare, che a Selvaggia Lucarelli per Il Fatto Quotidiano hanno raccontato le loro disavventure con l’ex presidente della Camera. Niente di meglio che dare la parola direttamente a lei. Ma appena parla, si mette nuovamente al centro delle polemiche. Insomma, una paladina delle donne che con le donne proprio non ci sa fare… Guardare ( o riguardare) per credere l’intervista andata in onda nella puntata di Quarta Repubblica (qui il video) di Nicola Porro: nel corso della trasmissione è andato in onda una breve ma illuminante conversazione della Boldrini con alcuni giornalisti che l’hanno intercettata. Di qui tutti hanno potuto udire un’osservazione inopportuna e un tantino sprezzante verso chi ha del denaro una percezione diversa dalla sua.
La frase infelice di Laura Boldrini
Lilia è stata la collaboratrice domestica di Laura Boldrini. Quando la parlamentare del Pd le ha chiesto di lavorare anche nel fine settimana, ha dovuto rifiutare per esigenze familiari, dovendo tra l’altro spostarsi da Nettuno. A quel punto hanno deciso di interrompere il rapporto di lavoro e, come accade in queste occasioni, il datore di lavoro deve sbrigare le pratiche per la liquidazione del dipendente. La cifra che si aggirava intorno ai 2-3mila euro dopo quasi un anno dalla rescissione del rapporto di lavoro non era ancora nelle disponibilità di Lilia. Laura Boldrini ha spiegato il ritardo del pagamento della liquidazione dando la colpa al Caf, che ha avuto dei ritardi. Certo, un anno è un anno.
Boldrini: “2000 euro? Ma per piacere…”
Per cui i giornalisti l’hanno incalzata. Di certo, hanno detto in trasmissione Porro e i suoi ospiti, nessuno pensa che la Boldrini non abbia voluto pagare di proposito Lilia. L’attenzione cade, piuttosto, su una frase inopportuna in cui la deputata si lascia scappare un’osservazione non piacevole a commento dell’intera vicenda. “Ci dev’essere sempre un doppio senso? Ci dev’essere sempre un modo per imbrogliare? Perché dovrei imbrogliare Lilia? Era sempre stata regolare. Per 2mila euro? Ma per favore… Siamo seri”. Ecco, questa frase dimostra l’abisso che esiste tra certa classe politica e la gente comune. Se la cifra è così irrilevante perché la Boldrini non gliel’ha data per tempo? Magari senza aspettare il calcolo al centesimo del Caf. In questi casi spesso ci si accorda su cifre forfettarie.
Lo sprezzo delle esigenze altrui
Non è andata così. E quel che resta di quella conversazione è l’aria sprezzante con cui Laura Boldrini spiega che 2mila euro non sono tanto, anzi, sono davvero pochi. Una bazzecola. Per lei. Ma per la domestica moldava avrebbero costituito un tesoretto notevole. Lo sa chi gestisce una famiglia con stipendi “normali”, per intenderci. Il non capirlo denota superficialità, distanza dalle esigenze degli altri, percezione del denaro irrispettosa verso chi ha altri target familiari. E per una che fa della difesa dei diritti delle donne un mantra ossessivo è abbastanza grave. Una gaffe che difficilmente si può dimenticare.