La sinistra in crisi ripesca Benigni e lo manda al Quirinale per recitare la Divina Commedia
La sinistra in crisi ripesca Roberto Benigni e lo spedisce al Quirinale per leggere la Divina Commedia. Per il Dantedì «ci sarà anche un evento simbolico: una lettura di un canto della Divina Commedia da parte di Roberto Benigni al Quirinale, che sarà trasmesso in diretta, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella». Lo ha annunciato Dario Franceschini.
Celebrazioni di Dante, Benigni va al Quirinale
Il ministro della Cultura nel corso di una video conferenza stampa per la presentazione delle principali iniziative per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri e degli eventi in programma per il prossimo Dantedì, istituito lo scorso anno ogni 25 marzo dalla Presidenza del Consiglio. «Abbiamo scelto un luogo simbolico per l’evento, il Quirinale, la casa di tutti gli italiani», ha detto Franceschini, precisando che con Mattarella ad ascoltare Benigni ci sarà anche il presidente del Consiglio, Mario Draghi. Come ha precisato Silvia Calandrelli, direttrice di Rai Cultura, la lettura dantesca di Benigni il 25 marzo dal Quirinale sarà trasmessa in diretta dalle 19.15 su Raiuno. Alla domanda dei giornalisti su quale canto l’attore declamerà, Calandrelli ha risposto: «Le sorprese non si rovinano».
Benigni sul referendum
Benigni non ha mai nascosto le sue simpatie per il Pd. Basti ricordare l’endorsement al referendum voluto da Renzi. Fino a poco tempo prima era il cantore della “Costituzione più bella del mondo”. Ma poi intervistato dalle Iene aveva detto chiaramente che al referendum costituzionale «è indispensabile che vinca il sì. Se vincesse il no sarebbe peggio della Brexit». Il premio Oscar pur di difendere la riforma di Renzi aveva puntato tutto sull’allarmismo perché la vittoria dei “no”, farebbe risvegliare l’Italia con “il morale a terra”. Qualche tempo dopo era stato il “protagonista” della Cena di Stato organizzata da Barack e Michelle Obama in onore di Agnese e Matteo Renzi.
L’attacco agli “sbruffoni del potere”
Il regista e comico era stato invitato dal premier Renzi tra le «eccellenze italiane». Un invito che aveva fatto subito pensare a un ringraziamento di Renzi per quel sì al referendum. Non sono mancate le giravolte. Come quando ospite d’onore a Siena durante la lettura dei brani della Divina Commedia se la prese con tutti i politici, senza fare nome, con glii “sbruffoni del potere”. Breve parentesi. Nel 2019 fu fotografato in fila per le primarie del Pd.