Il vaccino Sputnik sarà prodotto in Italia da luglio. Putin e gli scienziati russi ora vogliono le scuse

9 Mar 2021 15:50 - di Mia Fenice
Sputnik

Il vaccino Sputnik sarà prodotto in Italia a partire dal mese di luglio. E permetterà la produzione di dieci milioni di dosi entro la fine dell’anno. Il Fondo russo che commercializza lo Sputnik (Rdif) ha concluso un accordo con l’azienda svizzera Adienne Pharma & Biotech. Ad annunciare la notizia in una nota è stata la Camera di Commercio Italo-Russa.  «Firmato il primo accordo in Europa tra il fondo governativo russo e la società Adienne Pharma&Biotech per la produzione in Italia del vaccino Sputnik V». L’azienda ha sede in Svizzera a Lugano, nel Canton Ticino e ha uno stabilimento produttivo a Caponago in Brianza.

Sputnik, l’accordo

«Nelle scorse ore l’amministratore delegato del Russian Direct Investment Fund (Rdif), Kirill Dmitriev, ha confermato di aver raggiunto un accordo con l’azienda Adienne Pharma&Biotech per la produzione dello Sputnik V in Italia, siglando il primo contratto europeo per la produzione locale del vaccino. La partnership permetterà di avviare la produzione già dal mese di luglio 2021».

Sputnik, dieci milioni di dosi entro il 2021

E poi ancora. «Il processo produttivo innovativo aiuterà a creare nuovi posti di lavoro e permetterà all’Italia di controllare l’intero processo di produzione del preparato. Questo permetterà la produzione di dieci milioni di dosi entro la fine dell’anno». 

Nel comunicato si legge ancora che «le autorità russe stanno lavorando ad oltre venti progetti di collaborazione in Europa e il vaccino Sputnik V è già stato registrato in oltre 45 nazioni al mondo». Il Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa Vincenzo Trani, ha confermato dal canto suo che «le imprese italiane sono strategiche, hanno capacità e competenze uniche nel panorama europeo e sono in grado di affrontare il mercato con flessibilità e rapidità».

«Primo accordo con un partner europeo»

E poi ancora. «L’accordo tra Russia e la nostra impresa associata è il primo accordo con un partner europeo. Un accordo storico che mostra lo stato di salute dei rapporti tra i nostri due Paesi e sottolinea come le imprese italiane sanno vedere oltre le polemiche politiche». Mentre il presidente della società svizzera Adienne Antonio Di Naro ha detto al Corriere che che la produzione partirà «da giugno-luglio nello stabilimento di Caponago, vicino a Monza».

La Regione Lombardia: «Accordo di diritto privato»

La Regione Lombardia appena appresa la notizia ha sottolineato in una nota «la propria estraneità rispetto all’accordo citato, di cui è venuta a conoscenza solo in via indiretta tramite i media. Tale accordo – si precisa – risulta infatti esclusivamente di profilo di diritto privato tra i contraenti».

Gli sviluppatori del vaccino chiedono le scuse dell’Ema

Sul vaccino russo però continuano i dubbi dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Il presidente dell’Ema Christa Wirthumer-Hoche si è espressa negativamente paragonando lo Sputnik «alla roulette russa». Parole che hanno provocato la dura reazione di Putin e dagli sviluppatori del vaccino russo. Attraverso l’account Twitter del vaccino Sputnik V  hanno chiesto le scuse pubbliche dell’Ema. «I suoi commenti sollevano serie domande su possibili interferenze politiche nella revisione dell’Ema in corso: lo Sputnik V è approvato da 46 nazioni», si legge sul profilo.

«L’Ema – si legge ancora sull’account – non ha permesso tali dichiarazioni su nessun altro vaccino. Questi commenti sono inappropriati e minano la credibilità dell’Ema e del suo processo di revisione. I vaccini e l’Ema dovrebbero essere al di sopra della politica. Gli europei meritano una revisione imparziale come quella intrapresa da altri 46 paesi. Dopo aver rimandato la revisione dello Sputnik V per mesi, l’Ema non ha il diritto di minare la credibilità di altri 46 regolatori che hanno esaminato tutti i dati necessari».

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