Grillini in fuga al Senato: Italia dei Valori ci ha ripensato e si riprende il simbolo

17 Mar 2021 20:30 - di Carlo Marini
ignazio messina ANSA

Circa un mese fa aveva “prestato” il simbolo di Italia dei Valori ai 6 senatori grillini di Alternativa c’è, espulsi dal Movimento 5 Stelle e iscritti al Misto di Palazzo Madama. L’obiettivo era costituire un gruppo parlamentare autonomo per realizzare un nuovo progetto politico di ampio respiro.

“Alternativa c’è”, anzi no

Un soggetto che si collocasse nel perimetro del centrosinistra, offrendo una ”casa” a ”chi non si riconosceva nel governo Draghi e nella Meloni”. Ma l’operazione è fallita. Da qui la decisione di tirarsi fuori. Per trovare magari altre sponde, sempre tra gli ex pentastellati, ma non solo. Ignazio Messina, segretario del partito fondato da Antonio Di Pietro, spiega all’Adnkronos le ragioni della sua scelta di ritirare la delega all’utilizzo del gabbiano. “Avevo dato l’autorizzazione a usare il nostro simbolo chiarendo da subito che non l’avrei prestato per fare una semplice componente o un gruppo, ma per dare vita a un progetto politico ben strutturato su tutto il territorio nazionale. Un progetto per il Paese. Mi sono reso conto che le condizioni per fare tutto questo sono venute meno e la scorsa settimana ho ritenuto opportuno ritirare formalmente l’autorizzazione”.

Il segretario dell’Italia dei Valori ci aveva creduto

Messina ci aveva creduto, c’è rimasto male. Tuttavia non si dà per vinto e con alcuni parlamentari, per lo più ex pentastellati, confida, riprova a mettere insieme dieci senatori per dare consistenza a un gruppo, come previsto dal regolamento della Camera Alta, in vista di quel progetto che ha visto sfumare in appena 30 giorni con i dissidenti M5S.

“Noi di Italia dei Valori – spiega Messina – continuiamo a lavorare, perché ci sono altri parlamentari che sono comunque interessati a costruire qualcosa di nuovo, che abbia una collocazione precisa, ovvero nel campo del centrosinistra, perché noi non siamo certo di destra”.

Messina non fa nomi per non bruciare nessuno e non fallire di nuovo e si limita a dire: “Gli interlocutori sono parzialmente diversi. Di certo voglio realizzare un progetto che non sia legato a vecchi rancori ma che abbia una prospettiva politica precisa: ci poniamo all’opposizione del governo Draghi ma non ci riconosciamo nemmeno nei valori della Meloni. Vogliamo in ogni caso fare un’opposizione costruttiva”. Per ora, è tutto in alto mare. O, per meglio dire, naufragato.

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