Gli ex-grillini alla guerra contro Di Maio: «Era lui a spingere per il referendum contro l’euro»
Ahi che brutta la memoria corta. Soprattutto quando te la rinfacciano sub specie inconsequentiae, l’incoerenza dei latini. Il ministro Di Maio ne è tra i massimi campioni. Nell’arte di sostenere tutto e il suo contrario non solo eccelle in quantità, ma soprattutto in eleganza. È ormai leggendario il tocco di frivolezza con cui abbandona una posizione per abbracciarne un’altra. È arrivato persino a definire il M5S «liberale» e «moderato» senza scoppiare a ridere, anzi incorrendo nell’ira funesta di Marco Travaglio. Finora, però, ne ha tratto più applausi che fischi, complice anche una schiera di volenterosi giornalisti mai sazi del lecca-lecca in favore del potente di turno. Anche per lui, tuttavia, i tempi stanno per cambiare.
I transfughi di Alternativa c’è contro di Maio
Non per intervenuta resipiscenza nella categoria dei dispenser di saliva, bensì per sopraggiunta scissione nel M5S. Già, a volergliela far pagare sono i grillini del “no” a Draghi e per questo espulsi con una procedura degna di una purga staliniana. Esodati dal MoVimento, i transfughi hanno trovato ricovero sotto il logo L’Alternativa c’è. Un’uniforme e una bandiera ci vogliono per combattere una guerra. E al loro ex-capo la vogliono fare sul serio, sbugiardandolo di fronte agli italiani. Come? Nell’unico modo possibile: facendo la tara tra il Di Maio delle origini e quello odierno. E quale migliore occasione dell’intervista a El Pais. Gli ex-grillini l’hanno vivisezionata e vi hanno trovato una doppia chicca.
«Il ministro ha una doppia natura»
«La prima – scrivono in una nota – è che gli espulsi dal Movimento sarebbero ancora legati all’Italexit e la seconda che ha sempre lavorato bene con Letta». Sull’una e l’altra non c’è partita. Italexit: «Era lui (…) a sgolarsi per portare avanti un referendum contro l’euro politicamente confuso». Enrico Letta, contro il cui governo il M5S condusse una dura opposizione: «Evidentemente portava avanti battaglie nelle quali non credeva. Se ne stanno accorgendo tutti». In realtà, a giudicare dai sondaggi, della «doppia natura» di Di Maio molti italiani si sono accorti già da tempo. Gli ex-grillini solo ora e solo dopo aver ricevuto il benservito. È uno di quei rari casi in cui il “meglio mai che tardi” suona più appropriato del ben più citato “meglio tardi che mai”.