FdI a Draghi: «C’è posta per te». Flash mob a Palazzo Chigi sulle cartelle esattoriali (video)
Blitz dei parlamentari di FdI davanti al portone di Palazzo Chigi per chiedere “una pace fiscale reale”. «Non possono chiedere alle aziende che stanno chiudendo i battenti per le misure decise dal governo di saldare le cartelle esattoriali», spiega la leader Giorgia Meloni, arrivata a Palazzo Chigi accompagnata da una busta da lettera enorme con su scritto: “Avviso importante per il governo”.
Blitz di FdI: «Se mi chiudi non mi chiedi»
Con lei, i parlamentari di FdI con dei cartelli con su scritto “Se mi chiudi non mi chiedi”. «C’è posta per Draghi – dice Meloni – è una busta simbolica, rappresenta le cartelle esattoriali che non possono essere chieste ad aziende costrette a chiudere per l’emergenza. Come si fa a chiedere agli italiani di pagarle mentre migliaia di aziende chiudono i battenti? Se mi chiudi non mi chiedi, appunto…».
Maxi cartello: “Chi pagherà per tutto questo?”
Un altro maxi cartello ricalca il tipico atto di notifica dell’Agenzia delle Entrate: “Chi pagherà per tutto questo?”, recita, riportando in rosso i “conti” economici della pandemia. Ovvero «440mila occupati in meno nel 2020 di cui 209mila autonomi. -8,9% di Pil pari a 140 miliardi di prodotto interno lordo perso. 320 miliardi di fatturato perso da imprese e partite Iva. Oltre 300mila imprese perse nel 2020 nel solo settore del commercio e dei servizi».
Meloni sul condono: «È solo un pannicello caldo»
Quello predisposto dal governo, con il condono per gli anni 2000-2010 per le cartelle fiscali con un tetto fino a 5mila euro, “è solo un pannicello caldo», sentenzia Giorgia Meloni. Che poi aggiunge: «Di certo è lontano dalla pace fiscale chiesta, in un’emergenza come quella che stiamo vivendo, da FdI. Ma noi porteremo avanti la nostra battaglia, presenteremo i nostri emendamenti. “Se chiudi non chiedi” – ribadisce la leader di FdI – è il messaggio che deve passare e che oggi consegniamo al governo».