È contro il lockdown e «piace al centrodestra»: ecco perché il Fatto ce l’ha con Bassetti
Il virologo Matteo Bassetti nel mirino del Fatto Quotidiano. Non si capisce bene come e perché, tra i tanti virologi che imperversano in tv, il quotidiano diretto da Marco Travaglio abbia scelto la sua vittima da sacrificare sull’altare della polemica strumentale proprio nell’esperto ligure. Già, perché nel profluvio di virologi e chimici e medici tout court che imperversa in tv, il Fatto si accanisce particolarmente contro l’infettivologo del San Martino di Genova, reo agli occhi della testata di apparire e dispensare analisi e consigli dal piccolo schermo. Cioè, accusato di fare esattamente quello che altri illustri colleghi fanno al pari della vittima predestinata. E un dubbio sorge spontaneo: non è che a fare al differenza potrebbe essere il pedigree politico di appartenenza? È
Il Fatto Quotidiano contro Bassetti
Già, perché nulla quaestio sul competitor professor Galli, apripista già in epoca non sospetta della sfilata mediatica di virologi in tv. E che dire del pacato professor Burioni, addirittura premiato come ospite fisso della trasmissione di Fabio Fazio su Raitre? Per non parlare poi del caso Crisanti. Ma di tanti altri ancora. Tanto che, di esempio in esempio, potremmo procedere all’inverosimile, fino a stilare un lungo cahiers de doleances che però evidenzierebbe solo la parzialità della campagna del Fatto Quotidiano contro Bassetti. E allora la domanda torna ad essere: perché lui? O meglio: perché solo lui?
«Lui è in tv a combattere il virus con le parole»
Al di là di ogni ragionevole dubbio, dunque, Bassetti finisce sulle forche caudine del Fatto. Che, tanto per tenere aggiornata la sua campagna contro il virologo, attacca lui e più che altro lui, sul fronte della sovraesposizione mediatica. Scrivendo, per esempio: «Più contagi in corsia più Bassetti in piazza. Mattino, mezzodì, mezza sera, notte fonda. Lui è in tv a combattere il virus con le parole». Un colpo sotto la cintura assestato dal quotidiano di Travaglio in cerca del ko tecnico dell’esperto ligure. Che però, lungi dall’andare a tappeto, si difende fino all’ultimo colpo. Come dimostrato, tanto per citare solo l’ultimo caso, dall’ultima querelle ingaggiata da Simona Ventura a CartaBianca su Rai 3. Un piatto ricco in cui tuffarsi per recriminare e criticare. E il Fatto, guarda caso, ci si lancia senza pensarci su due volte.
Il Fatto Quotidiano contro Bassetti in tv: ma perché solo lui?
Tanto che sul casus belli, riferendosi ossessivamente a Bassetti, il quotidiano diretto da Travaglio tuona: «Entra nella polemica con una professionalità e anche con quell’irruenza approssimata alla scortesia che nei talk show fanno sempre tanto share». Al di là dell’Auditel, però, in quel caso Bassetti più che a punti di share mirava semplicemente a suggerire alla conduttrice tv di «evitare di dare informazioni non corrette». Specie in considerazione del fatto, come Bassetti e tutti i suoi colleghi sanno bene, a favore di camera si parla davanti a milioni di telespettatori. E se l’argomento in oggetto riguarda profilassi e terapie per il Covid, è meglio che a discettarne siano professionalità esperte. Come Bassetti appunto. E come tanti altri suoi colleghi fanno.
Sembra proprio un fatto di pedigree politico…
Ma il quotidiano non si arrende. Fallito il ko tecnico, mira a una vittoria ai punti. E così, continua ad attaccare Bassetti scrivendo di lui: «Piace al centrodestra perché è uno che ha a cuore il fatturato». Ci siamo: l’attacco concentrico colpisce al cuore del problema. Che non si irradia per motivazioni scientifiche o di ordine meramente mediatico. No, la critica relativa al fatto che in alcuni casi l’infettivologo si sia espresso a sfavore del lockdown, e dunque della chiusura delle attività economiche, potrebbe non piacere al Fatto e ai proseliti del rito governativo, per variabili, guarda caso, puramente politiche.
E infatti l’ultima accusa recita: «Piace al centrodestra perché è uno che ha a cuore il fatturato»
E così, giù a picchiare duro e a infierire su chi si dimostra disorganico al pensiero del quotidiano. Dei suoi guru. Dei suoi maitre a penser inossidabili. Come altro spiegare, altrimenti, quanto in queste ore rileva anche Libero sullo stesso argomento, nel sottolineare che, «anche in questo caso, va ricordato che (Bassetti ndr) non è stato l’unico» a dissentire sulle chiusure. Tanti suoi illustri colleghi, come Crisanti per esempio, fino a qualche settimana fa dicevano che lo stop nazionale fosse improponibile». E allora? Allora è proprio vero: a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca. E si svela il perché il Fatto sia così ostinatamente contro Bassetti...