Bertolaso: “Tutta Italia verso la zona rossa. Si deve correre: sui vaccini precettare gli specializzandi”
Non solo la Lombardia, ma «tutta l’Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando a lunghi passi» verso la zona rossa o arancione rinforzata. Per questo Guido Bertolaso ribadisce che bisogna fare di tutto per accelerare la campagna vaccinale. «Bisogna correre», «bisogna battere i pugni sul tavolo» a Bruxelles e, se continuerà a mancare una risposta spontanea, bisogna fare in modo che i prefetti «precettino» gli specializzandi in medicina, perché rendano servizio con le somministrazioni. Un passo che l’ex capo della Protezione civile è pronto a chiedere in Lombardia, dove è consulente proprio per la campagna vaccinale.
Bertolaso: «Tutta Italia va verso la zona rossa»
«È ovvio – ha detto Bertolaso – che la Lombardia, essendo regione cardine del Paese e avendo vissuto quello che ha vissuto, è più vulnerabile rispetto ad altre Regioni. Ma non sono più preoccupato per la Lombardia rispetto ad altre Regioni». Per Bertolaso «il punto» è che «bisogna vaccinare». «L’ho detto anche ai miei colleghi, al terzetto straordinario che da Roma ci deve guidare a cogliere queste sfide. Loro stanno lavorando ventre a terra, qui bisogna correre. Bisogna andare a Bruxelles, battere i pungi sul tavolo. Ci vuole – ha avvertito – anche un po’ di aggressività rispetto alle istituzioni internazionali. C’è da fare un grosso lavoro sul quale credo tutti siano impegnati a livello di governo».
«L’emergenza si risolve solo coi vaccini»
Per l’ex capo della Protezione civile «solo vaccinando risolviamo questa emergenza». E per vaccinare servono quante più forze possibili in campo. Per questo Bertolaso insiste sugli specializzandi in medicina. «La legge dice che sono chiamati a fare vaccinazioni: non è facoltativo, è un obbligo», ha ricordato, aggiungendo di essere stato «addolorato come cittadino e come medico» dalle resistenze dei sindacati che rappresentano i «colleghi più giovani». «Non ci sta che i medici dicano che spacciare attività di vaccinazione come attività formativa è denigrante», ha aggiunto Bertolaso, facendo riferimento al botta e risposta con la categoria.
Bertolaso scrive ai prefetti per gli specializzandi
«Oggi scriverò al prefetto di Milano e gli chiederò di richiedere per la seconda volta l’elenco di specializzandi che lavorano e studiano in Lombardia», ha annunciato Bertolaso, ricordando che le precedenti chiamate alla categoria si sono risolte in un nulla di fatto. «Credo sia inevitabile andare avanti secondo quello che prevede la legge», ha ribadito, chiarendo che ci sono stati problemi anche con l’elenco degli insegnanti da vaccinare, che la Regione avrebbe dovuto avere da ministero e Comuni.
Bertolaso: «Le statistiche sono molto pesanti»
«Avrei molti motivi – ha poi rivelato Bertolaso – per essere avvilito oggi. Due province in zona rossa e tutte le rianimazioni molto piene di casi Covid. L’ospedale in Fiera ha 57 ricoverati in rianimazione e Brescia ne ha 30. Le statistiche sono molto pesanti, oltre al problema delle convocazioni per gli over 80 con il sistema che continua a funzionare male». «Una signora mi ha scritto dicendo che ieri sera alle 23.25 ha trovato un sms con orario e luogo dove portare la mamma, oggi alle 14, a vaccinare», ha spiegato Bertolaso, rivelando che «non è una mail unica. Ci sono centri vaccinali che stanno conoscendo ritardi, anziani mandati a 30km di distanza da casa a fare il vaccino». «Ci sono tanti aspetti positivi anche. Tante gente che scrive e ringrazia, ma – ha concluso l’ex capo della Protezione civile – mi basta una mail di questo genere per rovinarmi la giornata».