Bassetti: «AstraZeneca doveva dare risposte e invece ha fatto solo un comunicato stampa»

14 Mar 2021 12:37 - di Gianluca Corrente
Bassetti Astrazeneca

Sulla vicenda del vaccino AstraZeneca «la comunicazione ai cittadini è stato un disastro. Ci penalizzerà pesantemente. L’azienda avrebbe dovuto mettere a disposizione un numero verde. Oppure far rispondere a qualcuno esperto. Invece ci troviamo noi medici sul campo a dover dare informazioni alle persone che giustamente vogliono notizie e chiarimenti». Lo afferma all’Adnkronos Matteo Bassetti, dell’ospedale San Martino di Genova.

Bassetti: «AstraZeneca non ha informato»

L’azienda non l’ha fatto. «Si è limitata a un comunicato stampa. Serviva e serve una risposta delle istituzioni chiara e diretta ai cittadini, che sia un numero verde di Aifa o dell’Iss. In un momento così difficile», rimarca Bassetti, «non si può lasciare la comunicazione a un comunicato stampa, come ha fatto AstraZeneca, Non è abbastanza. Ci vogliono risposte per il cittadino. C’è una comunicazione cervellotica e “virale”. Basti vedere che negli ultimi tre giorni non si parla di altro». E ancora: «Non è possibile che le persone, giustamente, inondino di domande i nostri telefoni e i nostri social. Noi cerchiamo di darle ma abbiamo altro da fare».

«È necessario parlare con le persone»

«Bisogna spiegare alla gente che il vaccino è stato fatto a 15 milioni di persone tra Europa e Regno Unito. Non solo non ha ammazzato nessuno ma non ha dato neanche un effetto collaterale ogni 10mila dosi. Ovviamente», prosegue Bassetti, «i vaccini sono farmaci. Come tali danno effetti collaterali come ogni altro medicinale: dalla tachipirina all’aspirina, dall’antibiotico o all’antipertensivo. Basta leggere il foglietto illustrativo di qualsiasi prodotto per capire che ci sono effetti potenziali».

Bassetti e il vaccino AstraZeneca

«Il problema è che ci stiamo vaccinando per prevenire la malattia e scongiurare morti. Dunque, ci assumiamo il rischio ma finora ci sono state solo reazioni lievi gestibili entro le 48-72 ore dalla somministrazione. Dobbiamo spiegare a tutti che il vaccino ad oggi è sicuro», continua Bassetti. «Poi, se domani verrà fuori dalla farmacovigilanza o la magistratura dirà che i decessi sono realmente collegati alla vaccinazione, le cose potranno cambiare. Ma ad oggi dobbiamo stare tutti dalla parte dei vaccini. Non possiamo permetterci il rischio di non vaccinarci o di fermare la campagna vaccinale. Non ce n’è alcun motivo valido e validato».

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