Astrazeneca, colloquio Draghi-Macron. «Pronti a ripartire subito dopo il via libera dell’Ema»

16 Mar 2021 19:35 - di Eugenio Battisti

L’Europa aspetta giovedì, quando l’Ema dirà la parola fine su Astrazeneca. Nella speranza che la situazione si sblocchi e le vaccinazioni possa riprendere. Oggi il premier Draghi si è confrontato a distanza con il presidente francese Macron. Italia e Francia sono pronti a riprendere speditamente la somministrazione del vaccino Astrazeneca, subito dopo il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali.

Astrazeneca, colloquio Draghi-Macron: pronti a ripartire

Ne dà notizia un comunicato di Palazzo Chigi. “Oggi il presidente del consiglio Mario Draghi e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, hanno avuto uno scambio di vedute. Sulla decisione presa in molti paesi europei, tra cui l’Italia e la Francia, di sospendere la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Si tratta di una misura temporanea. E cautelativa”, si sottolinea. “Che durerà fino a giovedì 18 marzo. In attesa della conclusione dell’analisi supplementare condotta dall’Agenzia Europea per i Medicinali. Le dichiarazioni preliminari di oggi dell’Ema sono incoraggianti. In caso di conclusione positiva dell’analisi dell’Ema, i due leader sono pronti a far ripartire speditamente la somministrazione del vaccino Astrazeneca“.

Finora 30 casi sospetti su 5 milioni di vaccinati

“I casi di effetti collaterali in tutta Europa sono in linea con i trial”, ha detto, infatti, il direttore esecutivo dell’Ema, Emer Cooke. Che sottolinea l’assenza di dati sulla connessione tra le vaccinazioni e gli eventi trombotici. I numeri dicono che i vantaggi sono inferiore ai rischi. “Fino al 10 marzo ci sono stati 30 casi di eventi tromboembolici su quasi 5 milioni di persone vaccinate”. Parole incoraggianti. Anche se per sbloccare le vaccinazioni occorre aspettare l’esito dell’analisi scientifica dell’Ema. Che sta valutando caso per caso le reazioni sospette.

Demicheli: chi deve ricevere la seconda dosa può tranquillizzarsi

Parola d’ordine: tranquillizzare la popolazione, in balìa di notizie contrastanti. Ed evitare gli allarmismi. “Chi deve ricevere la seconda dose del vaccino Astrazeneca può stare tranquillo. Perché ci sono ampi margini di tempo“. A precisarlo è l’epidemiologo Vittorio Demicheli. Anche i primissimi vaccinati hanno almeno due mesi. “Questa è una prima rassicurazione per loro. Perché siamo persuasi che in 60 giorni avremo risposte scientifiche di cui abbiamo bisogno. Pr decidere cosa fare con la seconda dose. Sono solidale con chi è preoccupato sul da farsi. Ma abbiamo ampi margini di tempo per poter cercare risposte precise”.

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