“Assurdo definirlo una bravata”. Meloni porta in Parlamento lo sfregio della pipì sull’auto dei carabinieri

11 Mar 2021 20:42 - di Giovanni Pasero

«Definire “bravata” un atto del genere può creare un grave precedente, legittimando chiunque a offendere e oltraggiare Forze dell’ordine». Lo scrive in un tweet la leader di Fdi, Giorgia Meloni, dopo che la Procura per i minorenni di Bologna ha chiesto l’archiviazione nei confronti di tre ragazzi tra i 15 e i 17 anni, di Rimini, che avrebbero offeso le forze dell’ordine sui social. In particolare, Meloni fa riferimento a un’immagine che li ritrarrebbe mentre urinano su un’auto dei carabinieri.

I tre minori hanno urinato sull’auto dei carabinieri

La leader di Fratelli d’Italia ha annunciato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, contestando la decisione della Procura per i minorenni: «Cosa impareranno i 3 ragazzi? Che esempio trarranno i loro coetanei?», sottolinea.

auto carabinieri

Il post della Meloni

Un’inchiesta nata nell’ottobre 2020

L’inchiesta era nata a ottobre scorso. Infatti, un genitore, non dei tre ragazzi, aveva trovato sul telefonino del figlio foto e video ingiuriosi nei confronti delle forze dell’ordine. Inoltre, aveva trovato immagini in cui comparivano delle armi. In seguito a una perquisizione è risultato che tali armi fossero giocattoli e riguardo alle offese, per la Procura dei minori non ci sono elementi “penalmente rilevanti”. Si è trattato, spiega all’AdnKronos il procuratore Silvia Marzocchi, di “un atto riprovevole” che però “non ha gli estremi perché si possa integrare il delitto di vilipendio”. Le offese alla polizia, “in assenza di persone fisiche non possono costituire oltraggio né vilipendio, riservato alle forze armate, di cui la polizia non fa parte. Quanto alle altre accuse riferite alla serie di video, foto e commenti, per il magistrato non c’è niente di «penalmente rilevante». Neanche la diffamazione perché nessuno ha fatto querela, ha scritto il pm bolognese.

La posizione della Procura di Bologna

Ma è il gesto nei confronti dell’auto dei carabinieri che indigna. Tuttavia le indagini e l’interrogatorio del minore hanno portato a ritenere che mancassero “gli elementi necessari a configurare il delitto di vilipendio”. “Bravata – sostiene il procuratore – è la qualifica di una condotta riprovevole e non è un fatto irrilevante”: “Resta una brutta condotta per la quale il minore è stato e continua a essere valutato sotto il profilo civilistico” al fine di individuare “gli interventi correttivi previsti per i comportamenti sintomatici di gravi carenze educative”.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *