Vaccino Sputnik, la Russia stronca le parole della Von der Leyen: «Deplorevole politicizzazione…»
La Russia esprime “perplessità” per le parole dedicate al vaccino Sputnik dalla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyden. Parole che rappresentano «uno sforzo di politicizzare una questione in modo privo di fondamenta e, deplorevole, o che invece indicano un livello di consapevolezza inadeguato da parte dei vertici dell’Ue». In una nota, l’ambasciata russa a Bruxelles ricorda di aver dato la priorità alla vaccinazione dei russi. Von der Leyden aveva sottolineato che Mosca offriva milioni e milioni di dosi di vaccino all’estero prima di aver completato la campagna vaccinale in Russia.
La posizione di Ursula Von der Leyen
La presidente della Commissione Europea in video conferenza stampa a Bruxelles due giorni fa ha subito messo i bastoni tra le ruote al vaccino Sputnik. Ha affermato che finora l’Ema non ha ricevuto “alcuna richiesta di autorizzazione” alla commercializzazione del vaccino russo. Se arrivasse una richiesta, dovrebbero essere forniti all’Ema «tutti i dati completi e dovrebbe passare tutto il processo di esame» previsto per i vaccini. E, visto che non viene prodotto nell’Ue, «dovrebbe esserci un processo di ispezione negli stabilimenti produttivi». Poi l’affondo: «In generale devo dire che mi domando ancora perché la Russia offra, in teoria, milioni di dosi di vaccino, senza aver fatto progressi sufficienti nel vaccinare la popolazione russa».
Lo Spallanzani “promuove” il vaccino Sputnik
Nonostante il suo “no”, molte regioni italiane sarebbero interessate ad acquistare il vaccino Sputnik. E intanto dallo Spallanzani arriva uno studio positivo al vaccino russo.
Come riporta RomaToday, secondo il team Sperimentazioni Vaccini «i dati disponibili depongono per un ottimo profilo di sicurezza a breve termine per il siero russo e i dati di efficacia clinica sia in termini di protezione dalla malattia sintomatica (superiore al 90%) che dalla malattia grave (100%) sono paragonabili ai due vaccini più efficaci attualmente disponibili e si sono dimostrati omogenei in tutte le fasce d’età».
Lo studio
Secondo lo Spallanzani l’efficacia del farmaco russo, stimata al 92% (91.6% per la precisione), è considerata superiore a quella di AstraZeneca. Sputnik si basa su due vettori adenovirali, prevede due somministrazioni a distanza di 21 giorni, viene prodotto in versione congelata (necessarie temperature tra i -18 e lo zero) e liofilizzata (tra -2 e -8) e può essere somministrato dai 18 anni in su.
L’assessore D’Amato: «Vogliamo più vaccini sicuri ed efficaci»
Successivamente è intervenuto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato che ha precisato: «Lo Spallanzani non ha dato l’ok al vaccino russo» contro Covid-19. «Non gli compete, ma ha fatto uno studio ulteriore, dopo quello pubblicato da The Lancet, sul vaccino russo Sputnik V che ne conferma la validità. Noi l’abbiamo sempre detto: non interessa l’area di provenienza, ma avere più vaccini, sicuri ed efficaci, ma soprattutto disponibili per la campagna vaccinale».