Totoministri, conferme e nuovi nomi. Un mix di tecnici e politici: le indiscrezioni
Mario Draghi pare abbia già in mente un quadro su cui muoversi per definire la composizione del nuovo governo. Già ieri durante gli incontri con tutte le delegazioni che ha visto nel secondo giorno di consultazioni è emerso che nella squadra di governo verranno chiamati politici e tecnici di alto livello, così come richiesto da Mattarella. Ma come osserva il Corriere, «non c’è dubbio che una presenza politica forte sarà comunque centrale». Giorno dopo giorno si va sempre più delineando in base ai rumors di Palazzo il quadro di chi entra e chi sarà confermato nel nuovo esecutivo.
Totoministri, ecco come sarà il governo di Draghi
Il Corriere, in un articolo sui totoministri, osserva che la disponibilità di Forza Italia proietta per esempio Antonio Tajani verso il ministero degli Affari europei. Per la Lega Giancarlo Giorgetti potrebbe essere destinato ai Rapporti con il Parlamento. Verrebbero confermati anche Luigi Di Maio e Dario Franceschini. Quest’ultimo potrebbe restare alla Cultura. Anche se il suo posto potrebbe essere occupato dal vice segretario del Pd, Andrea Orlando. Per i renziani sembrerebbe in corsa nuovamente Teresa Bellanova all’Agricoltura. Speranza potrebbe essere riconfermato alla Salute.
Chi va all’Università e all’Istruzione
Sempre per il Corriere, il rettore attuale della Sapienza Antonella Polimeni potrebbe finire all’Università. Mentre all’Istruzione potrebbe arrivare il professore Patrizio Bianchi, esperto di economia industriale.
Poi, Draghi indicherà i profili del ministero dell’Interno, della Giustizia, degli Esteri e della Difesa. I loro nomi sono già circolati nei giorni scorsi e si parla di Luciana Lamorgese al Viminale, Marta Cartabia alla Giustizia. Elisabetta Belloni, segretario generale degli Esteri, potrebbe prendere il posto di Di Maio se quest’ultimo non venisse riconfermato ministro degli Esteri. Per la Difesa si fa il nome di Lorenzo Guerini, ma ci sono ancora dei nodi da sciogliere.
Draghi, i ministeri economici
Infine, occhi puntati sui ministeri economici. Il Corriere, secondo i rumors di palazzo, ipotizza per il Mef l’interim di Draghi con un viceministro e un gabinetto di strettissima fiducia. Carlo Calenda potrebbe ricoprire il ruolo di viceministro. Per le altre caselle economiche, ovvero sviluppo economico e infrastrutture continuano a girare i nomi di Ernesto Maria Ruffini, ora alla guida dell’Agenzia delle entrate, Dario Scannapieco della Bei, Daniele Franco, in Banca d’Italia. E infine l’economista Lucrezia Reichlin.
Il Manuale Cencelli
Comunque la situazione è abbastanza complessa. Come ha detto all’Adnkronos Massimiliano Cencelli: «Draghi è davvero l’ultima spiaggia, perché poi restano solo le elezioni». Cencelli è autore dell’omonimo Manuale sui criteri per la distribuzione degli incarichi di governo e sottogoverno.
«Un conto è un governo tecnico rispetto al quale lui potrà selezionare, individuare e proporre i ministri in base a un preciso mandato del Capo dello Stato, e allora non dovrà praticamente rendere conto a nessuno dei leader politici». «Un altro conto è un governo politico, chiamato, tra l’altro, a dover rispondere a cento situazioni politiche diverse, e per il quale, invece, il confronto con i partiti sarà essenziale. Qual è la soluzione migliore? Ai posteri l’ardua sentenza… Certo è che, se prevarrà l’opzione del governo politico, allora, sì, anche SuperMario dovrà far ricorso al Manuale».