Rousseau, Cacciari annienta il M5S: «Figurarsi se Draghi aspettava loro. Lasciamoli all’oblio»
Un «teatrino ridicolo», una «pseudo democrazia diretta». Ospite di Tgcom24, Massimo Cacciari come di consueto non ha avuto remore a dire quello che pensa del voto su Rousseau, che il M5S ha voluto per suggellare con una foglia di fico l’appoggio a Mario Draghi. Una pantomima priva di senso, il cui esito positivo, per altro ampiamente atteso, per il filosofo non cambia di una virgola la piega che comunque avrebbero preso – e, anzi, avevano già preso – le cose.
Il «teatrino ridicolo di Rousseau»
«Mario Draghi sarebbe andato avanti lo stesso», ha sottolineato Cacciari, chiarendo che «figuriamoci, avrebbero trovato un escamotage». D’altra parte, ha ricordato, i leader del Movimento, a partire da Beppe Grillo, avevano già preso la decisione su Draghi. «Nessuno ha atteso l’esito di questo teatrino ridicolo, di questa pseudo democrazia diretta inventata dai grillini», ha aggiunto l’ex sindaco di Venezia, contestando anche la tesi secondo la questione Draghi avrebbe diviso i grillini. Non è adesso che si dividono, infatti. È che «non sono mai stati uniti politicamente».
Cacciari: «Lasciamo il M5S al suo oblio»
«Non hanno mai nemmeno preteso di diventare una vera e propria forza politica. Sono stati un movimento di opinione che ha suscitato interesse in una fase molto particolare», ha precisato Cacciari, domandandosi: «Che senso ha parlarne? Lasciamoli al loro oblio».
Sarò eletto il Capo dello Stato e poi…
Per il filosofo, inoltre, per arrivare a un vero spartiacque politico bisognerà aspettare l’elezione del presidente della Repubblica. Sarà allora che le cose cambieranno. Nel mentre l’ex governatore della Bce avrà il suo da fare. «Dovrà innanzitutto occuparsi con tempestività della campagna di vaccinazione, presentare un Recovery Fund decente, che non sia sussidiario. E poi, secondo me – ha concluso Cacciari al Tgcom24 – dovrà fare anche una legge di bilancio che riesca a distribuire il peso della crisi equamente su tutti gli italiani».