Migranti, dati del Viminale da invasione: sbarchi aumentati del 77%. 1 profugo su 5 arriva col Covid

24 Feb 2021 17:03 - di Martino Della Costa
migranti sbarchi e Covid

Sul fronte dell’accoglienza ai migranti, sbarchi e Covid, i dati del Viminale parlano chiaro: gli sbarchi sono aumentati del 77%. Non solo: 1 profugo su 5 arriva in Italia positivo al Covid. Cifre e problemi sono decuplicati in due anni. E l’abolizione dei decreti Salvini, che serviva a contenere l’onda d’urto del flusso incessante, non aiuta di certo. «Due anni di frontiere aperte hanno moltiplicato per quindici il carico dell’immigrazione illegale in Italia». A metterlo nero su bianco in un’inchiesta sul tema è il quotidiano Libero. Che, cifre del Viminale alla mano, sottolinea quanto rimarcato a chiare lettere dalla cronaca quotidiana di sbarchi e accoglienza in Italia. Un’analisi che non può prescindere anche dalle pericolose implicazioni legate all’emergenza sanitaria. Per cui, scrive la testata diretta da Vittorio Feltri, non possiamo ignorare che «oltre al problema quantitativo, ce n’è uno qualitativo. Fra i disperati, che fuggono dalle guerre e dalla fame nella speranza di un futuro migliore, c’è anche un’alta percentuale di gente malata»…

Migranti, sbarchi e Covid: i dati del Viminale parlano chiaro

Quella del flusso dei migranti in arrivo sulle nostre coste è un problema che, negli ultimi due anni del governo Conte, si è incistato. Elevando all’ennesima potenza rischi pandemici e crisi di una gestione ormai endemica. Strutture al collasso, rientri dopo espulsione e rimpatrio, controlli di sicurezza al limite dell’impossibile sono solo il drammatico corollario di un sistema dell’accoglienza tanto invocato e perseguito dai buonisti dem, ma che mostra falle ed eccessi ad ogni nuovo sbarco. Una vexata quaestio, quella dei migranti in arrivo incessante nei nostri porti e ospitati nel Belpaese, che purtroppo il premier Draghi ha solo appena sfiorato nel suo discorso d’insediamento.

Migranti, un profugo su 5 in arrivo è positivo al Covid

Una realtà che, complice l’emergenza sanitaria (a cui si aggiunge peraltro il fatto che molti stranieri in arrivo nel nostro Paese sono spesso positivi al virus), non può che essere destinata a peggiorare. Un dato di fatto dimostrato con l’ultimo episodio registrato a Trapani: dove dieci cittadini di nazionalità tunisina, ritenuti responsabili del reato di reingresso illegale sul territorio nazionale. Espulsi e rimpatriati, sono stati arrestati dai carabinieri nel centro di permanenza per i rimpatri di contrada Milo. Si tratta di extracomunitari di età compresa tra i 20 e i 42 anni. Senza fissa dimora. E gravati da precedenti di polizia che, sbarcati clandestinamente a Pantelleria lo scorso 18 febbraio, sono rientrati nel Belpaese. Nonostante siano risultati già destinatari di provvedimenti di espulsione e rimpatrio e, in un caso, di un decreto di esecuzione per la carcerazione. Provvedimenti emessi dai vari Tribunali nazionali. Anche alla luce di tutto questo, insomma, quanto acclarato dai dati del Viminale, su cui Libero ha proposto un’analisi di cifre e riscontri, non può che lasciare sgomenti…

Migranti, numeri decuplicati negli ultimi 2 anni: da 262 arrivi a 2341

Vediamo allora, nel dettaglio, le cifre e i riscontri con gli anni precedenti, di una gestione dei flussi migratori a dir poco problematica. Riporta Libero: «I numeri, messi nero su bianco dal dipartimento della Pubblica Sicurezza del Viminale, parlano chiaro: nei primi due mesi del 2019, quando le politiche di accoglienza erano gestite dal primo governo Conte. E il ministero dell’Interno era guidato da Matteo Salvini, erano sbarcate 262 persone. L’anno successivo, fra il primo gennaio e il 23 febbraio 2020, il numero era quasi decuplicato a 2.341. Per poi esplodere – spiega il quotidiano diretto da Vittorio Feltri – quest’anno, alla cifra record di 4.157. Un balzo del 77%. La previsione, se il flusso dovesse proseguire a questi ritmi, da oltre duemila clandestini al mese, è un bilancio del 2021 superiore a 25.000. Senza contare che i trafficanti di esseri umani e gli scafisti si scatenano in particolare durante i mesi estivi, grazie alle condizioni atmosferiche migliori che favoriscono le traversate del Mediterraneo».

Migranti, non è più solo un problema di sicurezza e accoglienza: ora c’è la drammatica varabile Covid da valutare

E se, stando al report del dipartimento Sicurezza del Viminale, l’anno scorso abbiamo toccato la cifra record di 34.154 arrivi,  un aumento eclatante rispetto agli 11.471 dell’anno precedente, è lecito pensare che a questo punto, dopo l’abolizione dei decreti Salvini che contribuivano a contenere l’onda d’urto di quella che somiglia molto da vicino a un’invasione, le cose possano ulteriormente peggiorare. Come? Perché ora la questione non implica più solo problematiche gestionali legate a sicurezza e accoglienza. Ma è sensibilmente aggravata dalla variabile Covid. Non a caso, sempre Libero nella sua inchiesta riferisce che, solo rispetto all’ultimo sbarco: quello avvenuto lunedì a Porto Empedocle dal rimorchiatore Asso 30, «se la percentuale di infetti presenti sul rimorchiatore Asso 30, arrivato lunedì a Porto Empedocle, in Sicilia, rispettasse la media, si tratterebbe di uno su cinque. Su 232 profughi trasportati, cinquanta sono positivi al Covid. I controlli effettuati prima che i naufraghi scendessero a terra hanno evidenziato i casi, permettendone l’isolamento e la quarantena obbligatoria sulla nave Allegra». Ed è solo la punta dell’iceberg...

 

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