L’appello disperato della principessa Latifa scuote il mondo occidentale. «Diteci se è viva e vegeta»
L’appello disperato della principessa Latifa Al-Maktoum lanciato in un videomessaggio girato in segreto e fatto recapitare al programma Panorama della Bbc ha scosso il mondo. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha detto che chiederà agli Emirati Arabi Uniti informazioni rispetto agli ”ultimi sviluppi” riguardanti Sheikha Latifa bint Mohammed Al Maktoum, la figlia dell’emiro di Dubai e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti.
Il videomessaggio della principessa Latifa
La principessa nel videomessaggio ha detto di essere ostaggio in una villa trasformata in carcere. Il video, sottolinea l’emittente britannica, fa parte di una serie di messaggi registrati di nascosto da Latifa su un telefono ricevuto in segreto nel 2019, nel bagno del luogo in cui è tenuta segregata, si presume a Dubai, l’unica stanza che può chiudere a chiave.
L’Onu in difesa della principessa Latifa
«Anche altri uffici del sistema dei diritti umani delle Nazioni Unite con mandati pertinenti potrebbero essere coinvolti dopo che avranno analizzato il nuovo materiale o avranno ricevuto accuse specifiche», ha detto alla Bbc il portavoce Rupert Colville.
Il governo britannico: «Diteci se è viva e vegeta»
Anche il governo britannico è “preoccupato”. E chiede che vengano fornite prove che la figlia dell’emiro di Dubai e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti sia “viva e vegeta”. Lo ha dichiarato a “Sky News” il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab. «Ci sono immagini molto angoscianti. È un caso molto difficile», ha dichiarato il ministro. Secondo cui il Regno Unito solleva «sempre questioni relative ai diritti umani con i nostri partner, inclusi gli Emirati Arabi Uniti». «Osserveremo molto da vicino» quello che farà l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani sulla vicenda, ha aggiunto Raab. Sulla vicenda è intervenuto anche il premier britannico. Boris Johnson si è detto ”preoccupato”. «Penso che quello che faremo sarà aspettare e vedere cosa succede. Terremo un occhio su questo caso».