La Meloni succhierà molti voti alla Lega: la profezia di Leoni, leghista della prima ora

6 Feb 2021 20:12 - di Redazione

“Salvini non ha un progetto politico, naviga solo a vista e non può andare lontano, in più sta comportandosi come un camaleonte. Non mi meraviglierei se quanto prima si mettesse al comando di una nave Onlus per soccorrere i profughi.” E’ molto duro il giudizio di Giuseppe Leoni, tra i fondatori del primo nucleo leghista, insieme a Umberto Bossi, sul finire degli anni ’80. Leoni commenta con l’AdnKronos la situazione politica attuale, con la Lega che potrebbe tornare al governo, di nuovo insieme agli ex alleati del M5S.

Leoni: la vincitrice sarà la Meloni

“La vincitrice purtroppo sarà la Meloni – profetizza Leoni – che succhierà molti voti alla Lega. Tra nazionalisti e statalisti, il federalismo si allontanerà ancora di più. Peccato”, lamenta l’architetto lombardo. “La Lega non doveva arrivare a questo punto, se avesse dato sponda al tentativo di mettere in piedi un Conte ter, garantendo i numeri si poteva puntare a ottenere il ministero delle riforme, potendo così andare incontro alle aspettative autonomiste votate e richieste al Nord”.

Era meglio un ministero delle Riforme con Conte

Prima di arrivare a questo punto “io avrei preferito formare in Lega una corrente che dava il sostegno a Conte, il quale ne sarebbe stato responsabile per tutte le decisioni che obbligatoriamente doveva affrontare”. “Conte che viene dal nulla avrebbe finito la sua esperienza governativa tornando ad essere un nulla”, aggiunge Leoni. “Il numero maggiore della Lega rimaneva in opposizione e faceva sentire la sua voce, una strategia – rimarca il vecchio leghista – che poteva fare però solo uno come Bossi, non certo Salvini”.

Leoni: Salvini ha tradito il federalismo

Leoni non è mai stato tenero verso Salvini, che considera un traditore. In quanto la linea di Salvini avrebbe “soffocato lo spirito autonomista che soffiava dentro la Lega Nord. Noi avevamo un progetto federalista. Matteo Salvini ha scambiato il concetto di  federalismo con quello di federale fascista”, disse tempo fa in una intervista.

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