In Spagna partono le vaccinazioni di massa allo stadio, in Italia siamo fermi alle primule di Arcuri
Lo sbandierato modello Italia nella lotta al Covid è un ricordo lontano. Sul fronte vaccini la fotografia è impietosa, soprattutto di fronte all’efficienza di altri Paesi. Non solo Israele. La Spagna, per esempio, ha scelto la vaccinazione di massa utilizzando gli stadi. Giovedì allo stadio Wanda Metropolitano dell’Atletico Madrid sono iniziate le somministrazioni del vaccino anti-covid. Con oltre 1.000 vigili del fuoco, polizia e agenti della protezione civile. Che hanno ricevuto la prima dose del vaccino. Un’organizzazione strabiliante che permetterà di accelerazione la campagna vaccinale.
In Spagna i vaccini distribuiti allo Stato dell’Atletico Madrid
Si prevede che 300-400 persone all’ora. Nella cerimonia di inaugurazione il presidente del governo regionale di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, ha ringraziato il club. Per aver offerto la sua casa per aiutare con la campagna. “Mi congratulo con l’Atletico Madrid per la sua generosità per averci dato queste magnifiche strutture. Che come consentono agli operatori sanitari e ai cittadini che vengono a farsi vaccinare di farlo con le migliori garanzie. Con circuiti sicuri. Posizioni diverse e con il possibilità di avere aree di sosta”.
Nelle prossime settimane anche il ‘mitico’ Camp Nou di Barcellona sarà utilizzatocome centro di vaccinazione. Secondo i primi dati , giovedì sono state somministrate 3.436.158 dosi di vaccino a 1.231.782 persone. Il vaccino utilizzato è quello di AstraZeneca, approvato finora in Spagna per le persone fino ai 55 anni.
L’altro ieri era iniziata nella capitale la somministrazione del vaccino anche in un nuovo ospedale, l’Isabel Zendal, aperto ad hoc per la pandemia. Non senza qualche polemica per i costi. Lo stadio e il nuovo ospedale serviranno anche per iniziare a vaccinare gli insegnanti.