Il M5S agonizza: noi trattati da deficienti, questo è un governicchio di mezze cartucce

13 Feb 2021 18:42 - di Redazione

Il caos regna sovrano all’interno del Movimento 5 Stelle nel giorno in cui il governo Draghi fa il suo esordio. I forti malumori per la composizione della squadra del neonato esecutivo si espandono a macchia d’olio nei gruppi di Camera e Senato. Tant’è che – spiega un senatore tra il serio e il faceto – “ormai non ha più senso fare l’elenco dei dissidenti, si fa prima a contare quelli rimasti favorevoli…”. Il deputato Giuseppe D’Ambrosio ha deciso di seguire Di Battista e lascia il Movimento.

La lettera di Barbara Lezzi: ripetiamo il voto su Rousseau

Una pattuglia di parlamentari guidata dalla senatrice Barbara Lezzi ha inviato una lettera al capo politico Vito Crimi e al garante Beppe Grillo per chiedere la ripetizione del voto su Rousseau in quanto “la previsione del quesito posta nella consultazione dell’11 febbraio 2021 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo governo”. “Non c’è”, lamenta Lezzi, “il super-ministero che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’Ambiente oggetto del quesito”.

Divampa il malcontento

Nelle chat interne – visionate dall’Adnkronos – divampa il malcontento e parte il processo ai vertici per la gestione delle trattative che hanno portato alla formazione dell’esecutivo. La deputata Margherita Del Sesto parla di restaurazione e invoca il ritorno all’opposizione. Mentre la collega Angela Masi chiede la possibilità di votare secondo coscienza alla luce della larghissima maggioranza che sostiene il nuovo esecutivo targato Mario Draghi.

Corneli: governicchio di mezze cartucce

Doveva essere il governo dei ‘migliori’, scrive la deputata Valentina Corneli, e invece è diventato un “governicchio di mezze cartucce” che vede il M5S fuori dai ministeri politici di peso. Ricorre a parole dure Maria Luisa Faro, Commissione Bilancio: il M5S è morto e non siamo stati noi ad ucciderlo, scrive la parlamentare pugliese parafrasando Nietzsche.

Bottino troppo magro per il M5S

Quello conquistato dal Movimento viene considerato un bottino troppo magro a fronte dei dicasteri portati a casa dai nuovi, scomodi alleati di governo: alla Lega lo Sviluppo economico – si osserva nelle chat -, a Forza Italia il Sud “per riprendersi i voti” e a noi rimangono le briciole. Non usa mezzi termini il deputato Luigi Iovino: “Lo capisce chiunque che ci hanno trattato come deficienti dandoci questi ministeri. Non è accettabile avere un peso politico più basso di Leu. La Lega ora gestisce i soldi del Recovery, noi abbiamo perso il Mise. Questo è difficile da accettare”.

Vertici sotto accusa

Alle 18 i senatori – sul piede di guerra – si riuniscono in videoconferenza per fare il punto. Non si esclude un’assemblea congiunta nelle prossime ore con il capo politico Crimi. “Il Movimento o torna a essere Movimento o sparirà”, avverte Nicola Morra, presidente dell’Antimafia, in un video postato sui social: “Ci sarà a breve l’elezione dell’organo collegiale, si spera, e vediamo di capire se si può cambiare questa direzione di marcia. Altrimenti non possiamo far altro che evaporare”, insiste il senatore grillino, che a proposito della nuova compagine di governo parla di “Jurassic Park”.

Grillo parla: o di qua o di là

Intanto Beppe Grillo è tornato a parlare dal suo Blog: “Da oggi si deve scegliere. O di qua, o di là. Scegliere le idee del secolo che è finito nel 1999 oppure quelle del secolo che finirà nel 2099″. Ma a giudicare dalle reazioni (in chiaro e non) che arrivano dal Movimento, l’intervento del garante M5S non sembra aver sortito alcun effetto.

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