Bufera a 5 stelle, Di Battista inveisce e Barbara Lezzi vuole un nuovo voto su Rousseau

13 Feb 2021 12:18 - di Gabriele Alberti
Di Battista Lezzi

Sputa veleno contro il governo che sta per nascere e contro i suoi ex amici.  Aveva commentato a caldo “Ne valeva la pena?” Alessandro Di Battista. Reduce dall’addio al M5S per avere ingoiato pure il governo Draghi, si risponde da solo  sui suoi canali social.  ” Il Presidente del Consiglio è responsabile della scelta dei suoi ministri. Con questi nomi perde la santità e torna ad essere un semplice beato. Quando la pubblica opinione conoscerà più nel dettaglio le scelte politiche prese da Draghi da Direttore del Tesoro, da Governatore di Bankitalia e da Presidente della BCE, magari, verrà trattato da comune mortale. Con i suoi pregi e con i suoi difetti. Un uomo che ha preso delle decisioni. A volte sensate ma molto spesso scellerate e soprattutto nefaste per il pubblico interesse. Tempo al tempo, scrive su Facebook Di Battista dando appuntamento ai suoi ex compagni di strada ad un “redde rationem” prossimo venturo.

Rigurgito di bile di Di Battista

Rigurgito di bile di Alessandro Di Battista.   “Tra poche ore giurerà al Quirinale il governo Draghi – esordisce dai canali social -.  Ne faranno parte, tra gli altri, anche i deputati Brunetta, Carfagna e Gelmini. I tre – scrive Di Battista – erano ministri nell’ultimo governo Berlusconi, un governo che ricordiamo soprattutto per le leggi ad-personam: ovvero il tentativo (in parte riuscito) di ‘deviare’ le Istituzioni per metterle al servizio di un leader politico”.

Lezzi chiede nuovo voto su Rousseau

Il suo livore verso il suo ex Movimento è stellare e incontenibile. Il governo Draghi è il peggio a cui si potesse approdare. Non è il solo a pensarla così, come si sa c’è uno smottamento tra i grillini. Ruggisce Barbara Lezzi chiedendo  che venga rifatta la votazione sulla piattaforma Rousseau. “Questa mattina ho inviato, insieme ad alcuni colleghi, una mail al Capo Politico, al Comitato di garanzia e al Garante del M5S per segnalare che la previsione del quesito posta nella consultazione dell’11 febbraio 2021 non ha trovato riscontro nella formazione del nuovo Governo”.

“Grillo, sai solo minacciare”

Ritiene una presa in giro la votazione e salta con i piedi sul piatto di un movimento allo sbando. Nonostante Grillo. “Non c’è il super-ministero – scrive Lezzi- che avrebbe dovuto prevedere la fusione tra il Ministero dello Sviluppo economico e il Ministero dell’Ambiente oggetto del quesito”. Lo scrive anche lei su Fb. “Chiediamo che venga immediatamente indetta nuova consultazione. Con un quesito in cui sia chiara l’effettiva portata del ministero e che riporti la composizione del Governo”. “E’ evidente – aggiunge -, che in assenza di riscontro,  il voto alla fiducia deve essere NO” . E’ furiosa con Grillo: “Gentile Capo Politico, in qualsiasi altro Paese e in qualsiasi altra forza politica, lei avrebbe tratto le più onorevoli conseguenze anziché minacciare espulsioni”. C’è tutto il magma pentstellato, per un sì a Draghi voluto a dispetto dei santi.

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