Il governo Draghi non “ama” lo Sport, FdI: “Schiaffo al Parlamento. Sulla riforma fa tutto da solo”
Falsa partenza. Il rapporto tra governo Draghi e Sport nasce male. FdI con il senatore Claudio Barbaro aveva stigmatizzato da subito la cancellazione del Ministero da parte del premier senza neanche farne cenno nel suo discorso alle Camere. Le cose non sono mutate, anzi. Sono peggiorate. Arriva un ennesimo “schiaffo”.
Sport, Parlamento scavalcato
“Dal Governo Draghi uno schiaffo al Parlamento”, lamentano gli esponenti di Fratelli d’Italia componenti delle commissioni Sport di Camera e Senato: i deputati Federico Mollicone e Paola Frassinetti e i senatori Claudio Barbaro e Antonio Iannone. Il fatto è che “mentre ancora non conosciamo chi sarà il prossimo delegato allo sport del Governo; i decreti legislativi di riforma dello sport, con alcuni punti condivisibili e molti punti negativi che abbiamo evidenziato in questi mesi, sono iscritti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei Ministri di domani”. Niente discussione, il governo se la canterà e se la suonerà senza dibattito e contraddittorio.
Insomma, il nuovo esecutivo Draghi non è ferrato, si può dire, nelle discipline sportive e fa un altro passo falso: “scavalca il Parlamento“: nessuna discussione in Aula, nessuna collegialità. Eppure “lo sport rappresenta il prestigio nazionale, il lavoro di tante persone. Sia centrale nell’azione di governo – chiedono i parlamentari di FdI – e non solo una delega da spartire sullo stile del manuale Cencelli”. Niente ministero, niente delegato, niente passaggio per le commissioni. Peggio di così…
Falsa partenza del governo Draghi
Sport e governo Draghi sembrano un ossimoro: il primo atto del governo è stato chiudere le piste da sci. Se vogliamo concedere la circostanza attenuante che si era trattato di un ultimo atto del Conte due, alla prova dei fatti abbiamo la conferma che il settore non incontra nel governo molto “appeal”. «Siamo di fronte a un’ennesima mortificazione per il mondo dello sport- aveva detto Barbaro-. Un settore devastato dalla pandemia con un miliardo al mese in fumo, secondo la stima del Global Wellness Institute. Un milione di posti di lavoro in pericolo. Tanti cittadini che rischiano di non tornare a fare attività fisica nelle 100.000 strutture sportive del nostro Paese. Migliaia di associazioni sportive vicine alla chiusura. Questo il quadro emergenziale che stiamo vivendo»: denuncia in una nota il senatore di Fratelli d’Italia, Claudio Barbaro, anche presidente nazionale di Asi, Associazioni sportive e sociali italiane. Le risposte del nuovo esecutivo, cancellare il Ministero e portare in CdM i decreti di riforma senza consultare le Camere pare un affronto.