«Ho visto qualcosa galleggiare nell’Adige»: l’allarme durante le ricerche del corpo di Peter Neumair

15 Feb 2021 11:41 - di Filomena Auer
ricerche Peter Neumair

Nuovo colpo di scena nel giallo della coppia scomparsa a Bolzano. E riguarda le ricerche del corpo di Peter Neumair. «Ho visto qualcosa galleggiare nell’Adige», riferisce lanciando l’allarme, un passante dal lungo fiume. Una segnalazione che irrompe nel corso delle indagini che, in questi giorni, procedono con l’esplorazione delle acque del fiume. I cui fondali ancora non hanno restituito i resti dell’uomo. La sua fine resta ancora avvolta nel mistero. L’ingente spiegamento di forze impiegato dal primo istante dell’indagine per il ritrovamento del cadavere che ancora manca all’appello, non sta dando i risultati sperati. Eppure, uno dei primi indizi andati a supportare la convinzione degli inquirenti che i cadaveri fossero stati gettati nel fiume dal presunto assassino, il figlio della coppia Benno Neumair, è stato proprio il paio di stivali maschili appartenuti alla vittima. Dopo il rinvenimento dei resti di Laura Perselli, il giallo sembrava a una svolta e la quadratura del cerchio sulle ricerche della seconda vittima della coppia, a un passo. E invece, ancora ieri, la perlustrazione del corso d’acqua in un tratto lungo ma ben preciso dell’Adige, ancora una volta non ha dato esito…

Proseguono, ma senza esito, le ricerche del corpo di Peter Neumar nell’Adige

Eppure le ricerche con ecoscandagli e molti altri sofisticati mezzi tecnologici, erano riprese ieri, in una pausa dal maltempo, con grande ottimismo. Forti anche della presenza di ben tre cani molecolari della polizia tedesca, specializzati nella ricerca di cadaveri in acqua. I quali, hanno subito fiutato qualcosa. Almeno due di loro. Qualcosa che guidato i sommozzatori al lavoro su un tratto del fiume ben preciso e, guarda caso, nei pressi del luogo del ritrovamento delle spoglie di Laura Perselli. E invece, niente: l’indagine, per quanto accurata e circostanziata, non ha dato esiti. Nel frattempo, però, l’esame autoptico ha dato un primo, importante responso. la bolzanina scomparsa il 4 gennaio e la cui salma è stata trovata un mese dopo nell’Adige, ad Egna, sarebbe morta per strangolamento.

Intanto l’autopsia su Laura Perselli rivela: morta per strangolamento

Un risultato importante ai fini delle indagini sul duplice omicidio della donna e del marito, il cui corpo è stato vanamente cercato ancora ieri con la maxi battuta nell’Adige che ha coinvolto centinaia di persone e una quantità significativa di mezzi. Dai risultati dell’autopsia – e dagli ulteriori accertamenti in programma – gli inquirenti sperano di ricavare ulteriori indicazioni e riscontri utili a ricostruire tempistiche e modalità di quanto puntualmente accaduto. Nel frattempo, Benno resta in carcere. Su di lui grava, pesantemente, l’accusa di duplice omicidio e occultamento dei cadaveri. Imputazioni e sospetti che il giovane, però, continua a respingere al mittente, dichiarandosi innocente.

Un passante: «Ho visto qualcosa galleggiare nell’Adige»

Infine, sempre ieri, l’inchiesta si è aggiornata a un ulteriore colpo di scena, scrupolosamente riportato da L’Adige.it che segue da vicino la vicenda sin dalla prime battute. Un fatto che ha ulteriormente alzato la temperatura dei sospetti e delle recriminazioni sul caso. Nella mattinata di domenica, dunque, nei pressi di Egna. Un uomo che stava passeggiando lungo il fiume, ad un certo punto avrebbe visto qualcosa galleggiare. «Non avevo il telefonino con me e ho avvisato in un secondo momento», ha dichiarato il passante. Che poi ha aggiunto: «Mi è sorto il dubbio che fosse qualcosa di interessante per aiutare gli inquirenti nella ricerca del corpo di Peter Neumair». L’uomo, quindi, ha provveduto a chiamare le forze dell’ordine. E a sud del ponte di San Floriano continuano le ricerche con i gommoni. L’area sotto inchiesta è sempre quella che contempla l’alveo del fiume Adige dalla confluenza con l’Isarco fino alla diga di Mori. La speranza è appesa a un filo.

 

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