“Fanno male alla schiena”: i banchi a rotelle della Azzolina sono già finiti negli scantinati

1 Feb 2021 8:11 - di Lucio Meo
I primi a trasferire i banchi a rotelle negli scantinati della scuola sono stati i presidi del Veneto. I bambini si lamentavano, dicevano di non starci comodi, di avere mal di schiena. Valutata l’assoluta irrilevanza, ai fini della prevenzione del Covid, dell’utilità dei banchi mobili fatti acquistare in tutta Italia dalla ministra Azzolina, in tante scuole si è deciso di recuperare i vecchi banchi tradizionali e di rimetterli in classe. Un flop clamoroso, che rischia di allargarsi a tutta l’Italia, con uno spreco di risorse clamorose, se andasse davvero così: si parla di quasi 250 euro a banco a rotelle, per oltre due milioni di banchi in tutto il Paese.

Il Veneto capofila nel ritiro dei banchi a rotelle

Dunque, in vista della ripresa della didattica in presenza (al 50%) di oggi in Veneto i banchi a rotelle sono stati tolti dalle scuole, come ha annunciato l’assessore regionale all’istruzione, Elena Donazzan, secondo cui c’è un serio problema di salute, e non di Covid. «Favoriscono il mal di schiena. Le parole devono essere concrete e utili come lo devono essere i fatti. Bocciamo pertanto interventi assurdi e poco salutari, come lo sono stati i banchi con le rotelle che sono stati ritirati dai plessi scolastici in cui erano stati introdotti perché erano causa di mal di schiena». Nient’altro, nessun riferimento alla Azzolina, alla politica di destra o di sinistra, nulla che renda quella decisione “politica” o di parte. Nulla che possa impedire, con tutta la probabilità, una “slavina” che farà scivolare i banchi mobili negli sgabuzzini, come in Veneto. Saranno anche un patrimonio dell’Italia, come dice la ministra, ma lo saranno dai sotterranei.

Sette milioni di studenti tornano oggi a scuola

Un milione di studenti tra medie e superiori, queste al 50%, torna oggi a sedersi ai banchi di scuola in Friuli Venezia Giulia, Basilicata, Veneto, Sardegna, Calabria, Campania e Puglia. In Sicilia, passata da zona rossa ad arancione ripartono invece solo II e III classi delle medie, mentre le lezioni delle secondarie di secondo grado proseguono in Dad fino al 7 febbraio.

Nelle altre Regioni le lezioni in presenza erano già riprese, anche se con qualche difficoltà: i primi a tornare a scuola dopo le vacanze di Natale, il 7 gennaio, erano stati gli studenti delle Province autonome di Trento e Bolzano; l’11 gennaio i ragazzi della Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo; il 18 gennaio di Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Molise; infine, il 25 gennaio, avevano ripreso Lombardia, Liguria, Marche, Umbria e Campania, ma solo le medie.

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