È morto Mauro Bellugi, il difensore duro come una roccia. Le sue speranze, la sua sofferenza
Il mondo del calcio in lutto. È morto Mauro Bellugi. La notizia ha colto tutti di sorpresa. Dopo tutte le sofferenze, era apparso in tv infondendo fiducia. Il peggioramento è stato veloce: un’infezione, un’altra piccola operazione e la necessità di intubarlo. Infine, il decesso.. L’ex calciatore di Inter, Bologna, Napoli e Pistoiese aveva 71 anni, compiuti il 7 febbraio. Recentemente aveva subito l’amputazione di entrambe le gambe come conseguenza del Covid-19. La sua storia aveva commosso tutti per la tenacia con cui aveva affrontato il suo dramma dopo i primi momenti di sconforto. «Il Covid ha aggravato una mia malattia del sangue preesistente. Io non ho voglia di morire», aveva detto.
Il ricovero di Mauro Bellugi e il suo racconto
Mauro Bellugi era stato ricoverato in ospedale il 4 novembre scorso perché risultato positivo al Covid-19. Le sue condizioni di salute si erano aggravate nelle ultime settimane fino a richiedere l’intervento operatorio d’urgenza per le complicazioni successive. «Quando mi hanno detto i medici Sig. Bellugi ha un’ora per decidere», aveva raccontato, «avevo le gambe nere fino all’inguine. All’improvviso la cancrena mi aveva preso tutto. Che cosa vuole vivere o morire? Perché se vuole vivere dobbiamo tagliare»- «Io ho detto subito che volevo vivere, di morire non avevo voglia», le sue parole a Sport Mediaset.
«Mi hanno tolto la gamba del gol con il Borussia»
«Prenderò le protesi di Pistorius», aveva detto subito dopo l’operazione. «Mi hanno tolto anche la gamba con cui ho segnato al Borussia», un’altra battuta per ricordare il suo unico gol realizzato tra serie A e Coppe. Lo segnò con l’Inter (squadra alla quale era rimasto sempre molto legato) nella Coppa dei Campioni del 1971-’72. Appena ventenne approdò all’Inter. Dopo aver firmato il contratto ebbe in regalo una villa a Stintino dall’allora presidente Angelo Moratti Con il club milanese vinse lo scudetto del 1970-1971. Stopper nerazzurro amatissimo dai tifosi, ha sempre portato l’Inter nel cuore.
Boninsegna; «Un aneddoto me lo fa ricordare in modo particolare»
«Io cerco di ricordarmelo quando giocavano insieme», ha detto Roberto Boninsegna all’Adnkronos. «Abbiamo fatto i Mondiali del 1974 insieme. Era un ragazzo simpaticissimo e divertente. E c’è un aneddoto che me lo fa ricordare in particolare. Siccome lui era bravo con i piedi, era un difensore anomalo. Faceva il pallonetto anche agli attaccanti e io gli dicevo: Mauro se per caso scivoli e prendiamo gol, comincia a correre… e lui mi diceva Sì , lo so ma tanto non mi avresti preso».