Covid, salgono i ricoveri. Tasso di positività al 6.7%. Vaccini: a fine anno l’Italia farà da sé

28 Feb 2021 18:39 - di Redazione

Sono 17.455 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 18.916) secondo i dati del Ministero della Salute, consultabili sul sito della Protezione civile. Il numero dei tamponi effettuati scende a 257.024 (ieri 323.047) con l’indice di positività che sale al 6,7% (ieri era al 5,8%). Nelle ultime 24 ore si registrano altri 192 morti, in calo rispetto ai 280 di ieri, che portano il totale delle vittime a 97.699 da inizio pandemia. Continuano a salire i ricoveri: sono 18.638 (+266) le persone in ospedale con sintomi mentre 2.231 (+15) sono in terapia intensiva. I guariti sono in totale 2.405.199 (+6.847) mentre gli attualmente positivi sono 422.367 (+10.401).

Entro metà marzo sì europeo al vaccino Johnson & Johnson

Ma se il virus continua a correre non mancano le buone notizie. Entro metà marzo l’Agenzia europea del farmaco dovrebbe approvare il vaccino Johnson & Johnson, con somministrazione monodose, un vaccino con un’antigenicità significativa, con un tasso di immunità buono. In Italia le prime dosi dovrebbero arrivare ad aprile.

In Italia la produzione di vaccini può avvenire entro il 2021

Non solo, ma la produzione di vaccini potrebbe prendere l’avvio in Italia già a fine 2021. Lo ha detto Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria e Ad di Janssen, gruppo farmaceutico della Johnson & Johnson, nel corso di mezz’ora in più su Rai3. “A fine anno potremmo immaginare di avere una produzione italiana o quantomeno una partecipazione alla produzione anche da parte italiana perché questa è stata una corsa di collaborazione scientifica già nella ricerca mondiale”.

Farmindustria in accordo col Mise monitora le aziende

E Farmindustria è per questo al lavoro con il Mise, aggiunge Scaccabarozzi. “Stiamo lavorando insieme al ministro Giorgetti per trovare le aziende che producano il vaccino”. Con il Mise dunque, ” con cui si è concordato di vedersi una volta alla settimana” si sta compiendo un vero e proprio “scanning sulle aziende che vogliono modificare gli infialatori”. Sono state monitorate, aggiunge, circa 100 aziende in tutto il mondo ma, prosegue , “quello che e’ importante è che industria e governo vogliano collaborare per la produzione in Italia e in Europa dei vaccini”.

 

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