Covid, le regioni nella morsa delle varianti: oggi oltre 13.000 contagi e 356 morti. Sos dal Molise
Covid, le regioni in pieno incubo varianti. E i dati aggiornati agli ultimi allarmi, ridisegnano la mappa dei rischi e dei contagi. Il bollettino odierno registra altri 13.314 casi di contagio da coronavirus in Italia oggi. Secondo i dati del report della Protezione Civile, pubblicato dal ministero della Salute, da ieri sono stati registrati inoltre altri 356 morti, che portano il totale a 96.348 dall’inizio dell’emergenza legata all’epidemia di Covid-19. Inoltre, sempre dal punto fatto dagli esperti, si apprende che nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 303.850 tamponi. E che l’indice di positività è al 4,38%. Infine, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 2.146 (+28).
Covid, le regioni e l’incubo varianti: oggi oltre 13.000 contagi e altri 356 morti
Dunque, la recrudescenza del virus nelle sue mutazioni pericolose, sta facendo impennare l’epidemia con le sue varianti. Brescia è monitorata speciale. L’Umbria attenzionata da settimane. Il Molise denuncia allarme e preoccupazione. E il Lazio è alle prese con un‘indagine epidemiologica che evidenzia la presenza divarianti Covid che «si affacciano nella Regione», con la quarta zona rossa istituita oggi nella regione, a Torrice (Frosinone). Non solo. Secondo quanto riferisce l’assessore D’Amato, è stata «confermata la chiusura di una scuola a Roma con variante brasiliana con link dall’Umbria». Mentre dal Molise sono arrivati, trasportati in elisoccorso nel Lazio, 3 pazienti Covid. Tra questi, anche un carabiniere. Ma in tutto questo, la campagna vaccinale stenta ancora a partire.
Covid, il Molise denuncia un incremento di casi e decessi: la popolazione ha paura
Proprio a proposito del Molise, allora, da Fernando Crudele, medico del 118 e presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri (Omceo) della provincia di Isernia, arriva tramite l’Adnkronos Salute, l’ultima denuncia. «La popolazione è molto preoccupata soprattutto dalla possibile saturazione dei posti letto», ha dichiarato Crudele, facendo il punto della situazione dopo l’incremento di casi e decessi registrato in regione. «Non parliamo solo di pazienti Covid, ma anche di altre patologie – ha poi proseguito Crudele –. È accaduto quello che dopo una pessima programmazione a livello nazionale era inevitabile: ovvero che il territorio è nudo. Ora è chiaro che nell’emergenza manchino i medici. Se aumenti i posti letto per le Malattie infettive, poi devi anche metterci gli specialisti. Ma i bandi vanno deserti».
«Nessuno vuole andare più in pronto soccorso»…
Non solo. «Nessuno vuole andare più in pronto soccorso – denuncia Crudele –. C’è una evidente paura che in ospedale ci si possa contagiare». Questa mattina presto – aggiunge poi – siamo intervenuti a casa di una signora positiva che stava desaturando perché l’ossigeno non era messo nella posizione corretta». Allora, a chi gli chiede se un’eventuale zona rossa potrebbe aiutare, il medico risponde: «Sì. Ma occorre tenere presente anche l’aspetto economico. Ad Isernia tantissime attività commerciali dopo il primo lockdown non hanno mai più riaperto»...