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Arcuri sotto assedio, Draghi decide tra due giorni sulla riconferma del commissario dei fallimenti

Cronaca - di Adele Sirocchi - 25 Febbraio 2021 - AGGIORNATO 25 Febbraio 2021 alle 20:36

Domenico Arcuri tace e aspetta. “Si sente sotto assedio”, scrivono i giornali. Ha sospeso le sue conferenze stampa. Le primule gli sono appassite in mano. La vaccinazione di massa – sempre se e quando i vaccini arriveranno – si faranno nelle caserme e nelle stazioni.

Arcuri escluso dall’incontro con Farmindustria

Non solo, Arcuri non doveva essere presente alle 14,30 al ministero dello Sviluppo economico all’incontro tra il ministro Giancarlo Giorgetti e il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi per un primo confronto sulla possibilità di produrre in Italia il vaccino anti Covid. Poi però ci è andato lo stesso.

Draghi decide tra due giorni sulla riconferma di Arcuri

Mario Draghi si è preso due giorni per decidere se confermare il supercommissario o se farne a meno alla scadenza del mandato, il 30 aprile.  Arcuri, dal 2007 amministratore delegato di Invitalia, l’Agenzia per lo sviluppo delle imprese che sovvenziona idee e progetti per la reindustrializzazione, è rimasto in sella sotto ben 9 governi.

Primi arresti per l’inchiesta sulle mascherine

Ma per “l’uomo dei fallimenti” Arcuri – come lo ha impietosamente ribattezzato Maurizio Belpietro –  c’è anche l’imbarazzante inchiesta della Procura di Roma sulle maxicommesse per l’acquisto di 801 milioni di mascherine provenienti dalla Cina. Inchiesta che ieri ha portato ai primi arresti.  Arcuri non è indagato ma vede quotidianamente il suo nome accostato alla “banda delle mascherine”. Il che non giova alla sua reputazione già compromessa da una gestione non soddisfacente dell’emergenza sanitaria.

Delmastro e Donzelli: ci vuole una commissione d’inchiesta

Tutto il centrodestra e Italia Viva chiedono a gran voce la destituzione del supercommissario. Andrea Delmastro e Giovanni Donzelli, deputati di Fratelli d’Italia, ricordano la pdl per una commissione di inchiesta su tutti gli approvvigionamenti di Arcuri. “Oggi scopriamo – affermano – che la Procura ha disposto diversi arresti e misure interdittive nei confronti proprio dei personaggi oggetto delle nostre interrogazioni. Tutto ruota attorno al commissario Arcuri e ai rapporti intrattenuti con questi personaggi che, nel pieno della pandemia e con sovrano disprezzo per le morti e i malati, si sfregavano le mani e facevano affari milionari. Il governo rimuova oggi stesso Arcuri, diversamente, per scelta politica, sarà contiguo e verrà trascinato nel medesimo gorgo maleodorante di affari opachi che ha caratterizzato l’approvvigionamento sino ad oggi”.

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di Adele Sirocchi - 25 Febbraio 2021